reclutamento di un assistente sociale per supportare i gendarmi

reclutamento di un assistente sociale per supportare i gendarmi
reclutamento di un assistente sociale per supportare i gendarmi
-
D

In cantiere da diversi anni, è stata approvata la creazione di un posto di assistente sociale presso la compagnia della gendarmeria Langon-Toulenne. Venerdì 3 maggio, il prefetto Étienne Guyot, il comandante della compagnia Erika Escalin, i presidenti della cinque comunità di comuni e il presidente dell’associazione assistenza vittime Don Bosco.

Come ha ricordato il prefetto, il ruolo dell’assistente sociale sarà quello di “affiancare i gendarmi sotto l’aspetto del sostegno sociale alle vittime di violenza domestica”. “Questo lavoro non può essere svolto direttamente dai gendarmi responsabili delle indagini, del monitoraggio criminale e di tutti gli argomenti legati alla sicurezza personale”, ha sottolineato il rappresentante dello Stato.

La sua assunzione nei prossimi mesi rafforzerà il lavoro approfondito svolto dai gendarmi della Gironda Sud per lottare contro la piaga della violenza domestica e domestica. Istituita nel gennaio 2021, l’unità per lesioni personali (Cape) dell’azienda Langon ha accolto quasi 550 vittime di violenza domestica nel 2023, in un’aula di udienza dedicata.

“L’intervento dell’assistente sociale non è subordinato alla presentazione di denuncia”

Concretamente, l’assistente sociale sarà un assistente sociale o un educatore specializzato. Sarà reclutato all’interno del servizio Vict’Aid dell’associazione di aiuto alle vittime di Don Bosco, che già collabora con altre quattro compagnie di gendarmeria in Gironda e presto con il distretto del bacino di Arcachon nelle zone di polizia e di gendarmeria.

Un professionista mobile

L’assistente sociale avrà sede a Toulenne, nei locali dell’azienda, vicino al Capo. Ma sarà mobile in tutte le brigate del distretto a seconda delle necessità. In particolare per andare incontro alle vittime che hanno problemi di mobilità. L’assistente sociale si prenderà cura delle vittime a seguito di una denuncia o dell’intervento delle forze dell’ordine presso il domicilio. La vittima può essere deferita anche a seguito di una semplice richiesta di informazioni. “Il suo intervento non è quindi soggetto a presentazione di una denuncia”, insiste Marine Albiges, responsabile dell’unità violenza intrafamiliare del servizio Vict’aid.

Una volta stabilito il contatto, il professionista coordina il viaggio della vittima che, da un giorno all’altro, dopo essere fuggita dal proprio partner, può ritrovarsi senza alloggio, senza reddito, senza mezzi di trasporto. “L’assistente sociale indirizza la vittima ai partner adeguati in base alle sue esigenze e crea un collegamento tra i partner”, spiega Marine Albiges. Riparo, aiuto psicologico, ricollocazione, scolarizzazione dei bambini, avvocati, assistenza sociale… i bisogni delle vittime coprono un ampio spettro.

La posizione è finanziata in tre anni dallo Stato tramite il Fondo interministeriale di prevenzione della delinquenza e le comunità dei comuni Sud-Gironde, Bazadais, Réolais en Sud-Gironde, Convergence Garonne e Rurale Entre-Deux-Mers.

-

PREV Dipendenti notarili onorati in Savoia e Alta Savoia
NEXT Europei: Bardella lancia il conto alla rovescia per la vittoria annunciata a Perpignan: News