“In sede, il susseguirsi di riorganizzazioni dà le vertigini, il che è particolarmente dannoso per il buon andamento dell’attività”
“In sede, il susseguirsi di riorganizzazioni dà le vertigini, il che è particolarmente dannoso per il buon funzionamento dell’attività”, continua il rapporto, prodotto dopo circa 300 interviste ai dipendenti.
I sindacati denunciano regolarmente le conseguenze dei tagli al personale degli ultimi tempi. La Banque de France conta oggi 9.300 dipendenti, rispetto ai quasi 14.000 dipendenti del 2005. Più della metà degli agenti intervistati ritiene che il proprio carico di lavoro sia pesante o troppo pesante, secondo un altro rapporto commissionato dalla direzione e presentato il 18 gennaio.
Un “terreno fertile” per i rischi psicosociali
Altra lamentela, la direzione “sembra non aver colto i segnali d’allarme che non sono mancati”, precisano gli autori del rapporto che evocano un “terreno fertile” per i rischi psicosociali. In una lettera interna, la direzione della Banca evoca “risultati sostanzialmente incriminanti” e un rapporto “guidato dal desiderio di dipingere un ritratto particolarmente oscuro della nostra istituzione, senza un ancoraggio chiaro e convincente alla realtà”.
“I funzionari eletti chiedono l’adozione di misure significative e immediate, in particolare in termini di assunzioni, riconoscimento delle qualifiche e presa in considerazione dell’aumento del carico di lavoro nel quadro di un rinnovato dialogo sociale”, hanno reagito i sindacati CGT, CFE-CGC e SNABF Solidaires in un comunicato stampa congiunto.
