Chi è Alessandro Giuli, il nuovo Ministro dei Beni Culturali

Chi è Alessandro Giuli, il nuovo Ministro dei Beni Culturali
Chi
      è
      Alessandro
      Giuli,
      il
      nuovo
      Ministro
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      Beni
      Culturali
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Il presidente della Fondazione MAXXI Alessandro Giuli è il nuovo ministro della Cultura. Venerdì pomeriggio ha prestato giuramento al Quirinale davanti al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prendendo il posto di Gennaro Sangiuliano, dimessosi poco prima a causa delle polemiche generate dal caso Maria Rosaria Boccia.

Nato a Roma nel 1975, Giuli ha alle spalle una storia di militanza giovanile nell'estrema destra. Ha ereditato la fede politica dalla famiglia del padre: il nonno paterno era stato un convinto sostenitore del regime di Benito Mussolini e della Repubblica di Salò. A quattordici anni, Giuli si è unito al Fronte della Gioventù, l'organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano (MSI, partito nostalgico del fascismo ed erede della Repubblica di Salò). Ha anche partecipato a movimenti neofascisti e neonazisti attivi in ​​città. Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica al Liceo Tasso, nel 1994, si è iscritto alla Facoltà di Lettere dell'Università La Sapienza, dove ha seguito principalmente corsi di filosofia. In quegli anni matura la sua passione per il paganesimo precristiano e per le antiche popolazioni italiche, a cui dedicherà nel corso degli anni studi e ricerche, anche in connessione con la cultura neofascista, che nel corso del Novecento si è spesso ispirata ai riti e alle immagini di quei popoli.

– Leggi anche: Il caso Boccia-Sangiuliano, dall'inizio

Nel frattempo Giuli inizia la sua carriera di giornalista nel quotidiano del Partito Socialdemocratico Italiano di centro-sinistra, Umanità. Durante gli anni universitari, che non completò mai, iniziò a lavorare su Vespinaun'agenzia di stampa fondata e diretta dal giornalista Giorgio Dell'Arti. Da lì nel 2004 si trasferisce a Foglio da Giuliano Ferrara, prima come collaboratore, poi come cronista politico, fino a diventare vicedirettore e poi condirettore del quotidiano tra il 2015 e il 2016. Giuli però riteneva sbagliata la linea editoriale del quotidiano, che in quel periodo andava più a sinistra sostenendo l’ascesa politica di Matteo Renzi, allora segretario del PD. Lasciato Il foglioè andato a dirigere la rivista Voltedi orientamento cattolico e conservatore.

Giuli ha avuto anche diverse collaborazioni con programmi tv e quotidiani. Tra il 2020 e il 2022 ha condotto e curato alcuni programmi su Rai 2, nessuno dei quali ha avuto molto successo e alcuni sono stati sospesi dopo appena un paio di puntate per mancanza di ascolti. Durante il primo governo “giallo-verde” guidato da Giuseppe Conte si è avvicinato alla Lega, ma è sempre rimasto molto vicino agli ambienti della destra romana, ed è da tempo amico di Giorgia Meloni e di vari esponenti del suo partito. La sorella Antonella Giuli, per lungo tempo responsabile della comunicazione di Fratelli d'Italia e poi portavoce del ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida, lavora da qualche mese nell'ufficio stampa della Camera dei Deputati.

Il suo nome circolava con una certa insistenza già nell'ottobre 2022, come possibile ministro della Cultura nel governo Meloni. Invece, un mese dopo, il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano lo ha nominato presidente della fondazione MAXXI, che gestisce il museo d'arte contemporanea di Roma e che fino a quel momento era sempre stata controllata da personaggi dell'area progressista. Negli ultimi tempi, senza mai rinnegare il suo passato e la sua militanza giovanile, Giuli ha tentato di rappresentare un approccio più moderato e istituzionale alla destra, predicando la necessità di abbandonare le istanze più radicali sovraniste e anti-establishment che caratterizzano la propaganda di Fratelli d'Italia. È sposato con Valeria Falcioni, giornalista di Sky, dalla quale ha due figli.

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