I cani da protezione danno prova del loro valore nelle mandrie del Vallese – rts.ch

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Il Vallese continua a sviluppare il proprio programma per testare e legittimare i cani da protezione del bestiame contro i lupi. Quest’estate sono previsti una trentina di cani in più per gli alpeggi. La Confederazione deve ancora riconoscere questa formazione.

“L’anno 2023 è stato caratterizzato dall’attuazione a livello cantonale del programma di formazione per cani da protezione del gregge, in collaborazione con Arcadia”, l’associazione svizzera per la protezione della pastorizia, indica GIOVEDI lo Stato del Vallese. In totale, altri cinquantadue cani, di razze diverse (San Bernardo, Kangal, Transmontano o anche Pastore dei Carpazi), hanno potuto lavorare sugli alpeggi.

«Delle circa 10’000 pecore sorvegliate da questi cani, solo sei sono state uccise dal lupo», annuncia il Cantone. Quest’estate si prevede che verranno testati quasi altri trenta cani.

Socievole e tollerante

L’obiettivo è fornire agli allevatori gli strumenti per addestrare i propri cuccioli alla socializzazione, ha spiegato Justine Jacquemart, fondatrice di Arcadia, nel giugno 2023. La validazione consiste nel garantire che i cani non siano pericolosi, vale a dire che proteggano le greggi pur essendo socievoli e tolleranti con gli esseri umani di passaggio come escursionisti o ciclisti.

Il programma dello Stato del Vallese permette di ampliare l’offerta offerta agli allevatori aprendo la guardia della mandria a più razze di cani. Agridea, l’associazione svizzera per lo sviluppo dell’agricoltura e delle aree rurali, collabora solo con due di essi.

L’Ufficio federale dell’ambiente deve ancora riconoscere questa formazione. «Una delle priorità per il Vallese sarà quella di portare avanti il ​​processo di riconoscimento federale della formazione Arcadia per i suoi cani da protezione gregge», osserva il Cantone.

Investiti 3,6 milioni di franchi

Nel 2023 nel Vallese sono stati investiti 3,6 milioni di franchi nella protezione delle greggi, “principalmente per finanziare misure concrete sugli alpeggi, come l’installazione di recinzioni, la creazione di parchi notturni, l’acquisto di capanne mobili, l’assunzione di pastori di sostegno o anche l’uso di cani da pastore. La quota cantonale ammonta a 1,1 milioni di franchi.

Anche per la prossima stagione il Vallese investirà 1 milione di franchi nella protezione delle greggi. Non si conosce ancora la busta federale da distribuire tra i Cantoni, precisa.

167 alpeggi gestiti

Il Vallese conta 167 alpeggi gestiti durante l’estate da allevatori di pecore. Lo scorso inverno ha aggiornato e validato tutti i protocolli di tutela, che hanno consentito di classificarli in due principali categorie: ragionevolmente tutelabili (67) e non ragionevolmente tutelabili secondo criteri di sostenibilità economica, sociale e ambientale (100).

Nel 2023, 401 capi di bestiame sono stati uccisi dai lupi (415 nel 2022), di cui 248 nell’Alto Vallese (249 nel 2022) e 153 nel Vallese francofono (166 nel 2022), precisa lo Stato del Vallese.

>> Da leggere:: Con 27 lupi uccisi, il Vallese si dice “soddisfatto della sua regolamentazione proattiva”

ats/jtr

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