Casserolades: il comitato di vigilanza della Côte-d’Or invia una lettera aperta al pubblico ministero

Casserolades: il comitato di vigilanza della Côte-d’Or invia una lettera aperta al pubblico ministero
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Il Comitato di Vigilanza per le Libertà Pubbliche e contro la Repressione della Côte-d’Or ha recentemente pubblicato una lettera aperta indirizzata al Pubblico Ministero, sollevando serie preoccupazioni riguardo alle recenti dichiarazioni e azioni legali. I firmatari di questa lettera, composta da diverse organizzazioni che difendono i diritti umani e le libertà civili, hanno espresso il loro stupore e preoccupazione per la situazione prevalente nel dipartimento.

In questa missiva, il Comitato solleva punti inquietanti legati alle lettere ricevute da diversi individui accusati di aver partecipato ad una manifestazione denominata “casserolade”, vietata dal prefetto la primavera scorsa. I destinatari di queste lettere sono rimasti sorpresi nello scoprire che questi documenti menzionavano dichiarazioni verbali, anche se non erano stati arrestati o informati di alcun reato al momento dei fatti. Questa discrepanza tra le dichiarazioni del Pubblico Ministero e la realtà dei fatti solleva seri dubbi sulla procedura seguita e sulla legittimità delle azioni intraprese.

Inoltre, il Comitato mette in dubbio la fondatezza delle diffide probatorie penali emesse, sostenendo che alcuni soggetti affermano di non aver mai ammesso la loro partecipazione ai presunti eventi. Questa apparente contraddizione evidenzia lacune nel processo investigativo e solleva dubbi sulla legalità delle misure adottate contro i presunti manifestanti.

Le domande del Comitato vanno oltre i semplici procedimenti legali: sollevano anche preoccupazioni sulla giustificazione di queste azioni repressive nel contesto più ampio dei movimenti sociali. In assenza di precedenti simili in altre regioni, i firmatari si chiedono se il dipartimento della Côte-d’Or sia diventato un banco di prova per pratiche repressive, potenzialmente volte a scoraggiare le manifestazioni e a limitare i diritti fondamentali della protesta.

Nella lettera, i firmatari esprimono la loro determinazione a difendere i diritti individuali e le libertà pubbliche, affermando che la vigilanza resta essenziale per preservare i fondamenti della democrazia. Tra le organizzazioni firmatarie figurano attori importanti come Amnesty International Dijon, CGT 21, LDH Dijon and agglomeration, e altri, formando così una coalizione diversificata impegnata nella difesa dei diritti civili.


Comunicato stampa del Comitato di Vigilanza per le Libertà Pubbliche e contro la Repressione della Côte-d’Or:

Lettera aperta al Pubblico Ministero

Signor Pubblico Ministero,

Il Comitato di Vigilanza per le Libertà Pubbliche e contro la Repressione è sorpreso dai commenti da lei espressi e riportati nel Bien Public del 9 marzo. Il nostro Comitato, infatti, ha incontrato diverse persone che la primavera scorsa hanno ricevuto una lettera per la loro partecipazione, vera o presunta, ad una “casseruolata”. Questa manifestazione era stata vietata dal prefetto il pomeriggio precedente, cosa di cui la maggior parte dei partecipanti non era a conoscenza.

Sulla lettera, di fronte al “Verbale”, appariva la dicitura “SENZA” al posto del numero di riferimento. Ricordiamo che lo stesso giorno nessuna di queste persone è stata arrestata o multata. Lei però afferma che sono state “verbalizzate”. Nel caso in cui fosse stata redatta una relazione, queste persone non ne erano a conoscenza. Come avrebbero potuto contestarlo, come dici?

Allo stesso modo, le persone la cui testimonianza è stata ascoltata dal nostro Comitato affermano di non aver ammesso la loro partecipazione, anche se l’ammissione di colpevolezza è un prerequisito per l’emissione di un avviso penale probatorio. Come è possibile ricevere un simile avvertimento senza aver ammesso i fatti contestati? Com’è possibile che questo documento dica “hai ammesso la tua colpa” quando non è così?

Le organizzazioni membri del Comitato di Vigilanza per le Libertà Pubbliche e contro la Repressione vi invitano quindi su questi due punti concreti.

Rimangono inoltre dubbi sull’identificazione delle persone e sulla procedura investigativa. Parli di partecipazioni comprovate: su quali basi vengono comprovate?

Infine, il Comitato di Vigilanza per le Libertà Pubbliche e contro la Repressione non ha trovato nessun’altra città o regione in cui siano state adottate misure simili. Il nostro dipartimento sta attualmente sperimentando nuove pratiche repressive, in particolare contro i movimenti sociali? Si tratta di una forma di intimidazione volta a limitare l’esercizio di una libertà fondamentale, quella del diritto di manifestare?

Evidentemente queste casseruole continuano a fare rumore…

Siate certi, signor Pubblico Ministero, che è con determinazione che il nostro Comitato continuerà ad esercitare la sua vigilanza per il rispetto dei diritti degli individui e delle libertà pubbliche, una questione importante per la democrazia.

A Digione, il 27 marzo 2024

Firmatari: Amnesty International Dijon, Assemblea popolare di Digione, ATTAC 21, CGT 21, CNT 21, FSU 21, LDH Digione e agglomerazione, MAN Côte-d’Or, Mouvement de la Paix, MRAP, Solidaires 21, UCL

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