Hugues Pagan, Incendio doloso ed emicranie ricorrenti – Libération

Hugues Pagan, Incendio doloso ed emicranie ricorrenti – Libération
Hugues Pagan, Incendio doloso ed emicranie ricorrenti – Libération
-

Trovare in questa pagina tutte le ultime notizie di gialli e i libri che hanno catturato l’attenzione di Libé. E iscriviti alla newsletter Libé Polar cliccando qui.

Ovviamente, Hugues Pagan e il suo doppio, l’ispettore capo Claude Schneider, credono nel Male. È un po’ il genere del thriller e il poliziotto disincantato non fa eccezione. Schneider è una vecchia parente. Ha sfoggiato il suo trench nel 2022 il Carré degli indigenti (Gran Premio della letteratura poliziesca), ma lo abbiamo già incontrato all’inizio degli anni ’80 in un romanzo crepuscolare, Morte in un’auto solitaria. Non c’è da stupirsi che questa nuova opera, l’ombra proiettatascritto più di quarant’anni dopo la sua prima apparizione, è ambientato più o meno nello stesso periodo, Pagan si sente come un pesce nell’acqua, la modernità non è la sua tazza di tè. Zippo ammaccato, tuta logora, il suo impassibile poliziotto è in città ieri sera e si imbatte in un incendio, una vecchia falegnameria che brucia troppo facilmente. Sulla provenienza criminale non ci sono dubbi e il piromane subito arrestato è uno squattrinato che obbediva a un misterioso sponsor.

Nient’altro che classico ma sappiamo che con Pagan la trama è meno importante dell’atmosfera, dei luoghi, delle persone. Parliamo dei personaggi! Si dice che i notabili che vivono in vaste proprietà sulle alture della città bevano Vosne-Romanée 1952 e le cui donne molto chic si chiamano Françoise. Credi nel diavolo, chiede il signor ispettore al poliziotto di guardia riguardo a un certo cristiano. “Non più di questo” risponde Schneider teso. I cadaveri si accumulano eppure il romanzo rimane contemplativo, come il suo eroe stanco e meticoloso. Ex paracadutista, sempre triste e arrabbiato, Schneider è tornato da tutto e questo non lo rende simpatico con le sue emicranie ricorrenti e il suo malumore permanente. Continuiamo a ripetere che Hugues Pagan è uno stilista perché agisce in modo di resistenza. Gli piacciono le frasi briose, gli aggettivi da dietro le quinte, il jazz anni ’50, le vecchie Alfa Romeo. Odia le donne crudeli profumate di sandalo, i gomins con i baffi e conclude le sue storie con espressioni che sentiamo solo nei film in bianco e nero: si dice messa. Devi osare.

Il cast dell’Ombra, Hugues Pagan, edizioni Rivages Noir, 452 pp, €22.

-

PREV Joël Dicker pubblicherà il suo primo romanzo per bambini
NEXT Maes si è scontrato in strada a Dubai, il video sta diventando virale sul web