Con «Nuit nimraokhen» di Jeanne Perrin la Svizzera romanda ha la sua fantasia – rts.ch

Con «Nuit nimraokhen» di Jeanne Perrin la Svizzera romanda ha la sua fantasia – rts.ch
Con «Nuit nimraokhen» di Jeanne Perrin la Svizzera romanda ha la sua fantasia – rts.ch
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L’autrice francofona Jeanne Perrin ambienta il mondo di Ajia nel primo volume di “Nuit nimraokhen”. In questo universo fantasy medievale ispirato ai giochi di ruolo a grandezza naturale, le protagoniste Yna e Loene, unite in una lista misteriosa, sono alla ricerca della verità.

“Nelle prime ore del 23 giugno 2178, un elenco di dodici nomi apparve in tutto il mondo.” Layna Derth Balbo, detta Yna, appare in prima posizione; Loene N. Firit occupa l’ottavo posto. Nessuno dei due, e nemmeno nessuno, conosce il motivo della loro presenza in questa misteriosa lista. Se Yna ritiene che la questione non sia un suo problema, Loene, al contrario, ha buone ragioni per voler scoprire quale verità si nasconde dietro questa magia. Nonostante le loro differenze, la notte che trascorrono da soli a Qold Nim Roa rivelerà che i loro destini sono inspiegabilmente legati.

La sua memoria lo raggiunse, ricordò la notte del Nimraokhen, il Lungo Silenzio, le discussioni, l’assassino venuto da Hectambos. I suoi ricordi erano confusi. Dato che era morto, probabilmente aveva la sua pelle.

Estratto da “Nuit nimraokhen” di Jeanne Perrin

Gioco di ruolo a grandezza naturale

“Ci lavoro dalla fine degli anni ’90”, dice Jeanne Perrin nel podcast QWERTZ del 3 dicembre a proposito di questo progetto realizzato in collaborazione con Antoine Boegli dell’associazione del Giura “Jeu est un autre”. Immaginato inizialmente come un gioco di ruolo a grandezza naturale – vale a dire con i partecipanti travestiti e che giocano in luoghi esistenti – lo scenario ha suscitato nell’autore il forte desiderio di svilupparlo sotto forma di storie.

Delle abitudini del gioco di ruolo, Jeanne Perrin ha conservato alcune tracce nel suo romanzo: la presenza di oggetti incongrui in un mondo fantastico medievale (come accendini, polpette in salsa bianca o vagoni ferroviari) e la capacità di resuscitare (perché in un ruolo -giocando, è meno divertente quando muori subito). Ma soprattutto ha conservato una forma narrativa particolare, ispirata al ruolo di Game Master e che si traduce in una narrazione in “noi”, indirizzata a un “tu”. E, naturalmente, un romanzo fantasy deve avere il suo pantheon di dei: in “Nuit nimraokhen”, emergono dal pennello del primo di loro, Mathurin.

All’inizio c’era la tela, bianca e immacolata, e il pittore Mathurin che meditava, con i suoi colori a portata di mano. Il pittore sembrò esitare. Ha disegnato montagne, alberi, creature senza nome.

Estratto da “Nuit nimraokhen” di Jeanne Perrin

Mondo aperto

Dall’immensa libertà offerta da questo mondo aperto, Jeanne Perrin struttura, traccia percorsi narrativi, semina alcuni semi che farà germogliare nei futuri volumi di “La Noire Essence”, questa magia nera che è alla base del mondo di Ajia. I lettori potranno scoprirne la vera natura attraverso i romanzi che verranno pubblicati – se tutto andrà bene – ogni sei mesi per due anni.

Tra ogni romanzo è previsto un intermezzo con un racconto, che svilupperà un evento o un personaggio della saga. E poiché il tutto è pubblicato con licenza libera, ognuno può, secondo i propri desideri, aggiungere il proprio tocco a questa tavolozza dove l’unico limite è la propria immaginazione.

Ellen Ichters/ms

Jeanne Perrin, “Numero primo dell’essenza nera – Nimraokhen Night”, ed. PVH, ottobre 2024.

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