“Salve e benvenuti alla Conferenza sul libro digitale.
Il nostro incontro annuale ora va oltre le semplici questioni relative ai libri digitali. Ogni anno cerchiamo di esplorare, in modo più ampio, il rapporto tra libri e tecnologie informatiche.
I progressi della ricerca, la maggiore potenza delle macchine, la disponibilità di dati in quantità immense, ci forniscono oggi strumenti basati sull’intelligenza artificiale generativa dalle prestazioni sorprendenti.
Dopo aver modificato il modo in cui venivano prodotti i libri, quindi moltiplicato i modi di leggerli, oggi le tecnologie sembrano capaci di modificare il modo in cui vengono scritti, curati, pubblicati e commercializzati.
Ancora una volta sorge il timore che “questo sostituirà quello”, e alcuni temono un mondo in cui le fabbriche di libri produrranno automaticamente titoli calcolati per compiacere i lettori che sono essi stessi robot.
La paura è la posizione peggiore quando si parla di tecnologia. La paura ci paralizza, ci fa venire voglia di fuggire. Contro la paura, ed evitando di soccombere al beato entusiasmo tecnologico, coltiveremo la curiosità.
Curiosità, sì, perché ci porterà ad avvicinarci a ciò che ci incuriosisce e ci spaventa. Ci incoraggia a cercare di comprendere, conoscere e domare l’intelligenza artificiale. È la condizione per un uso ragionato e regolamentato. Il futuro delle tecnologie è determinato dal loro utilizzo. Voltarne le spalle ci impedisce di pesare su questo futuro.
Per questo vi proponiamo un’intera mattinata dedicata all’intelligenza artificiale, una mattinata che dà voce a chi ha sfruttato molto presto questi strumenti, per immaginare servizi, per sviluppare strumenti destinati agli editori, per esplorare nuove strade creative .
Abbiamo spesso invitato, per tenere il convegno inaugurale del nostro Convegno, personalità che operano in settori culturali diversi dal nostro, per deconcentrarci un po’, per respirare un’aria diversa, per confrontare approcci. È così anche quest’anno con la nostra prima ospite, Marion Carré, la cui azienda, Ask Mona, opera principalmente nel settore dei musei e dei monumenti.
Si torna poi al nostro core business, con due presentazioni di applicazioni destinate a case editrici e librai, e basate sull’intelligenza artificiale, seguite da una tavola rotonda che riunirà professionisti dell’educazione, dal titolo semplicemente: “L’intelligenza artificiale a scuola”.
Ci piace elogiare la curiosità. Anche noi vorremmo che questo fosse reciproco. Noi editori impariamo a conoscere l’intelligenza artificiale per utilizzarla in modo significativo. Anche le aziende di intelligenza artificiale dovrebbero imparare a conoscere e rispettare l’ecosistema che produce i libri che hanno incluso nei loro set di dati di formazione. Il rischio è grande, se consideriamo i libri come materia prima e se li trattiamo come le risorse minerarie o petrolifere sono state e sono tuttora, di portare a un risultato altrettanto penoso: l’impoverimento, il prosciugamento, il declino, la messa in pericolo dei grandi saldi.
Ehi OpenAI, ehi Google, ehi Antropic, ehi Meta, ehi Mistral! … Tutti questi libri che migliorano il QI delle vostre IA, sono stati scritti, modificati e pubblicati da esseri umani! fanno parte di una storia, di un’economia, di un ambiente culturale e giuridico.
Niente ti permette di ignorarlo. Niente ti permette di usarli senza autorizzazione o compenso. Ascoltate più tardi cosa vi dirà a questo proposito Arnaud Robert, presidente della commissione giuridica della SNE.
Se non ha definitivamente sostituito il libro stampato, il libro digitale porta con sé una promessa, quella di allargare la cerchia dei lettori, includendo le persone con disabilità.
Digitalizzato, il testo può essere ingrandito, letto da una voce sintetica, il suo carattere può essere modificato… Lavoriamo da anni a questa promessa affinché tutti gli editori possano mantenerla per il maggior numero possibile di libri digitali. Dal 28 giugno saranno obbligati a farlo in applicazione della direttiva europea sull’accessibilità. Da questa data, le nuove versioni digitali devono essere libri digitali accessibili in modo nativo. L’accessibilità è stato il tema centrale e unico dei nostri incontri dello scorso anno. Ad essa dedichiamo comunque gran parte del nostro pomeriggio, per fornire un utile aggiornamento a pochi mesi dall’entrata in vigore della direttiva.
Siamo accolti alla BNF, dove depositiamo scrupolosamente i libri che abbiamo pubblicato, nell’ambito del deposito legale da diversi secoli, libri che la BNF conserva con cura e ai quali dà accesso, libri che digitalizza appena quando diventano di dominio pubblico o come parte della digitalizzazione di opere non disponibili. Saremo lieti di accogliere Matthieu Gioux, che chiuderà la giornata con una presentazione della biblioteca digitale della BNF, francesedi cui ci mostrerà tutte le sfaccettature.
— E questo è un bene, perché la nostra curiosità è insaziabile.
Sì, ringrazio la BNF che ci accoglie, ma anche SOFIA e la CFC che sostengono le nostre Assise a lungo termine, e il nostro partner Livres Hebdo. Vorrei anche ringraziare i membri dell’ufficio della commissione digitale, in particolare Agnès Fruman, Florent Souillot, Nazeli Kyuregyan-Baron, Elodie Sanlaville che hanno partecipato molto da vicino alla programmazione della giornata. Grazie a Hélène Conand, che dirige la comunicazione SNE e avrà il compito di annunciare i relatori di oggi. Grazie anche, ovviamente, a Clémentine Guinebert, che si è occupata di questo evento, così come si prende cura, con grande attenzione, della nostra commissione.
Un grande ringraziamento, infine, a tutti coloro che hanno accettato di parlare, e a tutti voi, e a tutti voi, che avete scelto di venire qui oggi.
Buona giornata ! »
Foto © Frédéric Berthet