perché dovresti preoccuparti

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pubblicato su 28 giugno 2024 alle 17:22

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La formazione sui media a volte ha i suoi limiti. Nel capolavoro di Albert Camus pubblicato nel 1942, l’eroe uccide un arabo…

Alla domanda “Qual è il tuo libro sul comodino? »Jordan Bardella ha quindi risposto “Lo straniero” di Albert Camus.

Da qui sento i tuoi sarcasmi, le tue pietose battute.

« − L’avete letto nella versione manga o TikTok, palle mie?

− Ehi, il magico Sputnik e la “Peste (marrone)”, lo sai?

− Bardella, ha letto due libri nella sua vita: “Lo straniero” e “Il piccolo principe”…

− Naaan, “Il Piccolo Principe”, non l’ha nemmeno finito…

− Nella letteratura francese Bardella ha gli stessi gusti di quei turisti americani che si portano dietro “L’Etranger” come chi porta con sé una guida della Lonely Planet.

− Attenzione ragazzi, diremo che mostrate disprezzo per la classe. La madre di Bardella era un’agente territoriale specializzata negli asili nido…

− Vuoi dire che Bardella è un fuoriuscito di classe?

− Come Annie Ernaux?

− Sì… Ma anche come Mussolini, Bokassa o Thénardier. Contrariamente a quanto dice un certo sulpiziano della sinistra, non tutti i fuoriusciti di classe sono fighi o super commoventi.

− Credo che abbia citato “lo Straniero” per far ridere tutti i suoi amici identitari che organizzano serate “Stranieri Fuori” e aperitivi “salsiccia”.

− La singolarità più bella di “the Stranger” è il passato. Posso dirti che il passato composto, misto, misto della nostra dolce Francia non gli piace in Bardella.

− Bordello è estraneo allo “Straniero” come agli stranieri, ecc. »

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E se invece fosse la prima volta che Bardella dice la verità dall’inizio della campagna elettorale legislativa? Ha scoperto “Lo Straniero” al liceo, ha detto. Aggiunge che “ la scuola deve tornare ad essere un luogo di conoscenza che risveglia le coscienze”. Come ? Grazie a vouvoiement, se ho capito bene.

Vedo la scena da qui. La sera, dopo una giornata di bugie, false promesse e allenamento con i pesi, Bardella si immerge nel suo libro sul comodino. Immagino la sua coscienza agitata e la sua gioia voluttuosa, quando questo figlio politico di Marine Le Pen, per la centesima volta, rilegge ad alta voce l’inizio del romanzo: “Oggi mia madre è morta [] Ho ricevuto un telegramma dal manicomio: “Mamma deceduta. Domani i funerali. Sentimenti distinti…” E all’improvviso il suo cuore batte più forte, la sua mente vaga e, nel suo monologo serale interiore, dice a se stesso: “SÌ!” Ciò significa che diventerò Presidente della Repubblica nel 2027, subito! Al diavolo la vecchia signora, è primavera! »

Uno straniero in “The Stranger”

Pubblicato nel 1942, “Lo Straniero” è ambientato nell’Algeria francese. Tutti concordano sul fatto che sia un capolavoro. Ma, al di là della sobria perfezione dello stile, questa fiction non avrà anche qualcosa per sedurre la coscienza di un presidente della RN? Non possiamo leggere questo romanzo, ad esempio, come una difesa dell’autodifesa? Ricordiamo, nel capitolo VI della prima parte, l’eroe, Meursault, uccide con un colpo di rivoltella un uomo che lo minacciava con un coltello, su una spiaggia. “Mi sembrava che il cielo si aprisse in tutta la sua estensione per far piovere fuoco”scrive Camus, con un accento raciniano che stona leggermente nel mezzo della narrazione sobria e mascolina di Meursault.

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Da un punto di vista letterario, notiamo anche che la rivoltella di Camus è essa stessa un estraneo in “Lo straniero”. Si tratta di un’importazione americana e di un prestito – come il comportamentismo e l’eccessiva sudorazione dell’eroe – dal romanzo noir, come definito nel 1948 dalla Série noire*.

Si scopre che, nel libro sul comodino di Jordan Bardella, l’uomo che Meursault uccide è un arabo.

E se, per una coscienza nazionalista, questo colpo di rivoltella, sparato sulla spiaggia di un impero perduto, risuonasse come un richiamo alla nostalgia? Come il grido del tordo nel parco di Montboissier, a Chateaubriand? Come una metafora balistica del “Siamo a casa”, un “noi” che non è nostro, un “noi” che perseguita i nostri connazionali ed emette grida di scimmia al loro passaggio? Sembra infatti che con la RN al potere (inferno e Jordamnation), milioni di francesi (nazionali, binazionali) “sentirsi stranieri nel proprio paese”come direbbe Bardella.

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Prima di uccidere un arabo, niente dice se Meursault avesse guardato troppo CNews o Pascal Praud, la cui dottrina associa l’immigrazione alla proliferazione delle cimici. Il romanzo sembra spesso voler presentare questo assassino come un francese innocente, ingiustamente condannato dalla giustizia del suo paese. Dopotutto, nell’Algeria francese, non è Meursault ” casa sua “, In Francia ? Per un lettore di estrema destra, la storia di Meursault non è quella di un “vero patriota” perseguitato dalla “Repubblica dei giudici”?

Ecco le ultime parole dell’assassino Meursault:

“Affinché tutto fosse completo, affinché mi sentissi meno solo, dovevo solo sperare che il giorno della mia esecuzione ci fossero tanti spettatori e che mi accogliessero con grida di odio. »

Ces ultima verba potrebbero essere quelle del terrorista Anders Behring Breivik (ma anche quelle del terrorista Mohammed Merah).

Tradimento di classe

Come avrete capito, lungi da me che “Lo straniero” sia un’opera barrésiana o di estrema destra. Posso solo immaginare la lettura che Jordan identitario potrebbe farne.

Inoltre non dimentichiamo che il presidente del Rally Nazionale è un transclasse, quindi un traditore della sua classe originaria. Nel suo libro sul comodino, l’eroe uccide un arabo. Questa metafora parla a Bardella. Per lui “uccidere un arabo” significa anche, simbolicamente, tradire la propria storia. Sta tradendo il suo bisnonno, un lavoratore immigrato venuto dalla Cabilia a Villeurbanne. È mostrare le tue credenziali ai tuoi amici” gli stranieri fuori » (“Stranieri fuori”) e fraternizzare con tutta quella merda. Ma cosa ci importa degli abissi psicologici di una macchina lepenista che vuole distruggere la Francia?

Ognuno ha il proprio Camus.

Vedi quello di Kylian Mbappé, che, come Jordan Bardella, è cresciuto a Seine-Saint-Denis. Contro il camusiano Bardella, il camusiano Mbappé è intervenuto per difendere la Repubblica, la sua” valori di diversità, rispetto e tolleranza ». “Quando Kylian è stato convocato per la prima volta nella nazionale francese, nel marzo 2017, racconta il suo biografo Arnaud Hermant, sl preside della scuola elementare, il signor Saint-Aubert, gli ha regalato una copia de “Lo straniero” di Albert Camus perché “Meursault, l’eroe di Camus, soffre il suo destino. Kylian, grazie ai suoi genitori, ha potuto scegliere la sua…” Kylian lo ha ringraziato a modo suo, con umorismo: “Grazie per esserti preso cura della mia cultura”. »

Come sospettavamo, Mbappé, capitano della Francia, ha più gusto di Bardella, caporale dell’anti-Francia. Non cita “lo Straniero”, ma “la Caduta”. Questo è quello che ha fatto quando ha lasciato il Monaco, nel 2017, per smentire certezze “notizie false” : “La verità, come la luce, acceca. La menzogna, invece, è un bellissimo crepuscolo che mette in risalto ogni oggetto”. Questo passaggio da “The Fall” inizia così: “A volte vediamo più chiaramente in chi mente che in chi dice la verità…” Da qui forse la gloria feroce dei signori Bardella e Mélenchon, per i quali l’antisemitismo è un dettaglio o, come dice Céline, un “tartufo”.

◗ * “Azione, angoscia, violenza – in tutte le sue forme e soprattutto quelle più odiate – percosse e massacri. Come nei buoni film, gli stati d’animo si traducono in gesti, e i lettori appassionati di letteratura introspettiva dovranno cimentarsi nella ginnastica opposta. C’è anche l’amore, preferibilmente bestiale, la passione disordinata, l’odio spietato, tutti sentimenti che in una società civile dovrebbero verificarsi solo in casi del tutto eccezionali…”

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