Mona Chollet autopsia sulle cause della colpevolezza

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Mona Chollet autopsia sulle cause della colpevolezza

Dopo “Streghe” e “Reinventare l’amore”, l’autore esamina un “nemico interiore” dai tanti volti in un libro affascinante.

Pubblicato: 12.11.2024, 14:29

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In breve:
  • Mona Chollet esplora il senso di colpa onnipresente, in particolare nei confronti delle donne.
  • L’opera sottolinea l’influenza della religione e della tradizione in questa colpa.
  • Analizza la pressione sociale per essere produttivi e il senso di colpa che ne deriva.
  • L’autore ti incoraggia a convincerti della tua legittimità di fronte alle pressioni.

Sentirsi in colpa per non lavorare abbastanza, lottare per conciliare la vita familiare e professionale, avere la sensazione di non prendersi abbastanza cura di proprio figlio. Questi sono alcuni esempi di autoflagellazione ordinaria che preoccupano molte persone, soprattutto le donne. Mona Chollet, autrice di “Witches” e “Reinventing Love”, li analizza in “Resisting Guilt. Su alcuni ostacoli all’esistenza.”

Questo nuovo lavoro, che ha avuto un successo immediato, sembra affrontare un tema legato allo sviluppo personale. Ciò interpreterebbe male le intenzioni di un autore che si guarda bene dal dare ricette, ma cerca di “capire ciò che le varie potenze ci hanno fatto e continuano a farci, piuttosto che aggiungerci ulteriore pressione prescrivendo la reazione che sarebbe più appropriato.

Attingendo a un corpus di saggisti, scienziati, storici, francesi e inglesi, Mona Chollet evoca anche, come di consueto, la sua esperienza personale. Chi ha dato vita anche a quest’opera. Forte del successo delle sue precedenti pubblicazioni, la franco-svizzera nata a Ginevra ha lasciato il suo lavoro di giornalista per dedicarsi alla scrittura. Ma ora, nonostante un viale temporale riassegnato esclusivamente allo sviluppo dei suoi libri, si scopre molto meno produttiva del previsto. Emerge invece una colpa legata al tempo così “perso”, che comincia a osservare come un fatto sociologico.

Questa vocina critica è così ben radicata dentro di noi da diventare un “nemico interiore” di cui non ci accorgiamo più. Mona Chollet fa quindi luce su ciò che alimenta questo discorso autoironico. Lì troviamo spiegazioni scontate, come il peso della religione cristiana, che alimenta l’idea che ogni sofferenza derivi da una colpa. Una motivazione che sembra tanto più importante quando si parla di donne, volentieri ricondotta per molto tempo ad Eva tentatrice.

Le donne si trovano inoltre costantemente sottoposte a messaggi contraddittori come: “Smettila di scusarti”, mentre allo stesso tempo ci si aspetta che siano umili e modeste. Molto più drammatico è il senso di colpa che provano le vittime di stupro, nonostante siano loro ad essere aggredite.

Una lite poco conosciuta

Questa colpa generalizzata di metà dell’umanità non è dovuta solo alla tradizione religiosa, ma deriva anche, secondo Mona Chollet, dalla “litigio delle donne”, una controversia sulla loro presunta inferiorità nata nel Medioevo e durata fino… XXe secolo. Non ne hai mai sentito parlare? Non c’è da stupirsi: gli storici ne hanno appena parlato. La controversia tenne però lontane le donne dai banchi universitari fino alla seconda metà dell’Ottocento.e secolo.

L’autore analizza anche altre forme di colpa: quella dei figli, quella delle madri che devono essere perfette, e quella di tutte le persone che lavorano, costantemente sospettate di non fare abbastanza in questa società della prestazione.

Ed emergono costantemente nuove opportunità per incolparsi a vicenda, come le femministe che si controllano costantemente, per paura di lasciarsi sfuggire una formulazione ambigua, o gli attivisti che si censurano, temendo di essere stigmatizzati per la minima deviazione dalla causa.

Citando la filosofa e psicanalista Elsa Godart, ricorda che colpa fa rima con dominio. Cosa fare allora? Come abbiamo detto, l’autore non fornisce ricette. In questo saggio, tanto denso quanto affascinante, non fa altro che incoraggiarci a “riscoprire la forza inarrestabile… della nostra legittimità, del nostro valore, della nostra fondamentale innocenza di fronte a tutti i poteri”.

“Resistere al senso di colpa. Su alcuni ostacoli all’esistere”, Mona Chollet, Ed. Zones, 267 p.

Caroline Rieder dal 2013 è giornalista nella rubrica cultura-società. Si occupa in particolare di letteratura francofona, ma guarda con interesse anche alla letteratura per l’infanzia e a diversi temi culturali e sociali. Maggiori informazioni @caroline_rieder

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