“Ci ha tolto tutto, l’uomo che ha acceso il fuoco”

“Ci ha tolto tutto, l’uomo che ha acceso il fuoco”
“Ci ha tolto tutto, l’uomo che ha acceso il fuoco”
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LETTERATURA

Il Libro del Fuoco, di Christy Lefteri, pubblicato da Editions du Seuil, è tradotto dall’inglese da Karine Lalechère. “Gli uccelli canori” e “Il contadino di Aleppo” hanno portato Christy Lefteri in prima linea nella scena letteraria. Ritorna con un terzo romanzo altrettanto toccante, “Il libro del fuoco”, che esplora le conseguenze devastanti del riscaldamento globale e il suo impatto sugli esseri umani.

“Una famiglia vive felicemente nell’idilliaca cornice di un villaggio greco. Un borgo di cinquecento anime arroccato sulle pendici di una montagna a pochi chilometri dal mare. La famiglia di Tasso, il padre, pittore di talento che trova ispirazione nella foresta, proviene dall’immigrazione e ha dovuto lasciare la Turchia per rifugiarsi in Grecia all’inizio del XX secolo. Lì sono molto ben integrati, lui ha sposato una ragazza del posto, Irini, una musicista. Vivono lì con la figlia Chara, il cui nome significa “gioia”, e il cane Rosalie che avrà un ruolo importante nella storia.

Circondato dal rumore

Una mattina, mentre erano seduti a consumare un’abbondante colazione, “passarono degli uccelli sopra di loro” fuggendo “una massa nera, una nube immensa che mascherava il cielo”. In pochi istanti sono avvolti dal rumore: gli scricchiolii, i crepitii, le grida degli animali che corrono giù dalla montagna. Il fuoco galoppa in questa natura assetata da una lunga siccità, un’unica soluzione, fuggire, il più presto possibile, senza prendere nulla. Tasso li lascia per andare a cercare suo padre, Irini e Chara arrivano miracolosamente alla scogliera e si tuffano in acqua…

Il romanzo è poi diviso in due parti alternate: i capitoli che portano il titolo “Il Libro del Fuoco” raccontano dettagliatamente il salvataggio di questa famiglia in difficoltà; scritto dopo il calvario da Irini, la narratrice, che gli dà la forma di un racconto, senza tempo, senza luogo, senza nome del personaggio, un racconto universale dove tutto deve finire bene grazie a “L’uomo e la donna caritatevoli”, che aiutano e prenderci cura di loro.

Gli altri capitoli riguardano il reinsediamento nella casa del nonno poiché la loro è completamente distrutta come la foresta: “Niente più colori, niente più odori, niente più rumore, tutto è nero! “. Tasso, il pittore con entrambe le mani ustionate, si chiude in un’insondabile apatia e mutismo. Chara soffre di ustioni alla schiena e Irini inizia a condividere il risentimento e il desiderio di vendetta degli abitanti del villaggio perché è stato un uomo ad appiccare l’incendio: “Il signor Monk ha rubato il mondo… Ha distrutto la bellezza delle mattine”. Sta per commettere un atto che non potrà mai perdonarsi…

“La mitologia greca racconta che Zeus affidò a Hermes due doni destinati all’umanità: la vergogna e il senso di giustizia”. Ritroviamo in questo libro i temi cari a Christy Lefteri: l’immigrazione forzata, la guerra, il fuoco, tutti questi cataclismi che stravolgono la vita e ci costringono a ricostruirci con un sentimento di perdita irrimediabile: “Il fuoco ha ridotto in cenere coloro che un tempo erano. Non sarò mai più la stessa…” esclamò Irini.

Dalla nostra corrispondente Françoise Ramillon

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