Come ti sei avvicinato alla poesia?
Non appena ho imparato a scrivere, queste sono le poesie che mi sono venute in mente in modo naturale. Questa passione per le parole che suonano mi è durata fino all’adolescenza. Poi mi sono rivolto alla musica, ad essa ho dedicato i miei studi, tra la Scuola di Musica César Franck e la Schola Cantorum di Parigi, e la mia vita professionale. Ma ho continuato a leggere molta poesia.
Come sei tornato alle parole?
Avevo troppe emozioni da esprimere, la musica non mi bastava più per esprimerle. Così ogni giorno ripassavo la penna sul foglio, rigorosamente. E ho fatto scorrere le parole per scrivere sul foglio la felicità, la contemplazione, anche la sofferenza, a volte la rabbia. Rileggo i miei testi mentre corro o cammino per trovare la parola giusta. Il mio taccuino non mi lascia mai.
Puoi parlarci del tuo “Seeds of the Wind”?
Ho scritto tantissimo e ho fatto una selezione di 55 poesie, tutte in alessandrini per la musicalità delle strofe, non lo rifaremo! Ci sono sette parti: i peccati capitali, i ritratti, Bretagna, i passeggeri del sogno, la meditazione, i nostri amici e la ribellione. Ci metto il cuore in questi testi, non mi piacciono le finzioni.
Pratico
La raccolta di poesie di Nadine Stéphan Galès “Les Semailles du vent”, raccolta poetica di Vérone Éditions, è attualmente disponibile nelle librerie (€ 13,50).