La modifica. Hachette Livre nomina il redattore di Eric Zemmour a capo di Fayard

La modifica. Hachette Livre nomina il redattore di Eric Zemmour a capo di Fayard
La modifica. Hachette Livre nomina il redattore di Eric Zemmour a capo di Fayard
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La casa editrice numero uno francese Hachette Livre ha annunciato mercoledì la nomina a capo delle edizioni Fayard di Lise Boëll, redattrice che ha fatto del polemista Eric Zemmour un autore di successo. “Lise Boëll è stata nominata presidente e amministratore delegato di Éditions Fayard”, ha dichiarato in un comunicato stampa Hachette Livre, filiale del gruppo Vivendi, controllato dal miliardario Vincent Bolloré.

Due anni di instabilità

Fayard, una delle più antiche case editrici francesi ancora in attività, soffre da due anni di una forte instabilità. Gli ha fatto perdere autori di successo, in particolare la scrittrice Virginie Grimaldi, la seconda autrice più venduta in Francia nel 2023.

Nel marzo 2022, è stata Sophie de Closets a lasciare la direzione di questa casa, stanca delle pressioni politiche che, secondo lei, non le permettevano più di lavorare in completa indipendenza. La leader che le succedette, Isabelle Saporta, dovette ricostruire tutto. Ma dopo meno di due anni, Hachette Livre gli chiede di consentire che il marchio Fayard venga utilizzato da un’altra casa editrice, Mazarine, affidata a Lise Boëll.
Isabelle Saporta rifiutò fino alla fine e fu licenziata in aprile, a causa di “dispute strategiche”.

Editore di autori di estrema destra

Lisa Boëll, 57 anni, che lavora nell’editoria dal 1997, ha forgiato l’immagine di editore d’autore di estrema destra nel settore, prima presso Albin Michel fino al 2021, poi presso Plon fino alla fine del 2023.
“Editrice esperta con una carriera segnata da numerosi successi editoriali, la missione di Lise Boëll sarà quella di continuare lo sviluppo delle Éditions Fayard nella narrativa e nella saggistica, servendo l’influenza degli autori e il prestigioso catalogo della casa”, ha commentato Hachette Livre in un comunicato stampa.

Secondo i suoi detrattori, molti nel mondo dell’editoria, Vincent Bolloré, che non nasconde il suo conservatorismo e il suo cattolicesimo tradizionale, ha fatto di Fayard uno strumento al servizio di un progetto di diffusione delle sue idee politiche.

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