Testa di cane Libro 1: L’arte della cavalleria

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Nell’immaginario il medievale è un genere abbastanza ricorrente, lo mettiamo più o meno in tutte le salse, il più delle volte mescolandolo con la magia. Pubblicando Testa di cane, Dargaud propone un’opera che affronta il tema della cavalleria in maniera realistica e da un’angolazione del tutto particolare.

Un fumetto scritto da Vincenzo Brugescon Ronan Toulhoat E Yoann Guillo al disegno.

Josselin e Jehan sono due cavalieri erranti. Di torneo in torneo, con la pioggia o con il sole, cercano di guadagnarsi da vivere trionfando sul loro avversario di giornata.

Paulin, lo scudiero di Jehan, li accompagna. Intelligente e intraprendente, si rivela di prezioso aiuto.

Sono in cerca di fortuna e gloria, come tanti altri. C’è però ancora un dettaglio che li distingue: sotto la cotta di maglia, Jehan si scopre essere una giovane donna…

Josselin, dal canto suo, sogna di sconfiggere il Cavaliere Oscurato, un combattente anonimo che non si toglie mai l’elmo, si distingue e non conosce la sconfitta.

Durante un torneo organizzato dal Conte di Joigny, spera di trionfare finalmente su di lui. Ahimè, sconfitto e ferito da questo formidabile avversario, deve cedere il posto a Jehan. Riuscirà a vincere?

Leggendo le prime pagine di Testa di cane mi sono chiesto come l’autore avrebbe affrontato il fatto che Jehan è una donna in un tempo e in un ambiente in cui non erano né accettati né riconosciuti, la questione presto non si pose più.

Fin dall’inizio notiamo che chi conosce il suo segreto non ha problemi con il fatto che lei finga di essere un uomo.

Se vuoi necessariamente saperne di più su sfondo della nostra squadra di protagonisti, in particolare su come Jehan è diventato cavaliere, l’interesse si sposta molto presto su un punto specifico: tornei cavallereschi.

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Va detto che il Medioevo generalmente si concentra su grandi battaglie epiche, sulla conquista di fortezze ed eroi che combattono in mezzo ai loro eserciti. Questo non è il caso qui, il tema è molto più simile a l’arte cavalleresca. Se i combattimenti continuano, l’approccio è molto più subdolo. Gli intrighi politici ruotano attorno ai tornei organizzato dalle contee del territorio che oggi è la Francia.

Le questioni si disputano attraverso giostre, i potenti cercano di affermare la propria posizione all’interno della nobiltà e dirimere le proprie liti proponendo questi giochi di guerra. Lì i cavalieri cercano fama e consacrazione.

Cercando di guadagnarsi da vivere con questa nobile arte, Josselin e Jehan, rispettivamente Chevron d’Argent e Tête de Chien, cercano di trovare un posto tra i guerrieri più formidabili.

Se l’approccio al combattimento è maggiore teatrale e sottile, anche protocollari viste le regole che questi guerrieri si impongono, sono tuttavia altrettanto violenti. Il disegno e la colorazione trasmettono perfettamente il lato viscerale dei passi d’armi al centro di un’azione ben controllata.

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Questo primo libro di Testa di cane si è rivelata una bella sorpresa, i temi presenti e il modo in cui vengono presentati è davvero originale. Un piacere che spero di continuare nella lettura del libro 2, sperando ancora di conoscere meglio il passato dei nostri cavallereschi compagni.

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