Quali libri leggere questa settimana? La nostra speciale selezione del D-Day

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Un’affascinante raccolta di testimonianze, un accattivante fumetto didattico e il ritratto di una grande donna della storia: ecco tre libri da scoprire in occasione dell’80° anniversario dello sbarco in Normandia.

“Eravamo lì” di Annick Cojean (Grasset)

L’80° anniversario dello sbarco delle forze alleate sulle coste della Normandia permette la riedizione delle testimonianze di diciotto veterani del D-Day raccolte con talento e sensibilità dal grande reporter di Le Monde. Questi articoli, pubblicati sul quotidiano, sono arricchiti da prefazione e contesto dell’autore. Quando era bambina, sua madre, una narratrice nata, raccontava spesso a lei e ai suoi fratelli degli sbarchi del 6 giugno 1944 a Omaha Beach e Utah Beach. Marie-Germaine aveva allora 13 anni e non dimenticherà mai quella notte dei bombardamenti a Caen, dove viveva con la famiglia, la corsa verso la cantina di casa, poi la fuga in bicicletta e i tuffi nei fossi, durante la incursioni aeree.

Nel 1994, per il cinquantesimo anniversario dello sbarco alleato, sua figlia cercò veterani a New York, Washington, Ottawa, Quebec, Londra, Parigi e anche ad Amburgo per raccogliere ora per ora la loro testimonianza su questo 6 giugno. Queste donne e questi uomini coraggiosi evocano questa notte storica vissuta dall’interno. Wally Parr, che atterra in aliante alle 00:10 sul Pegasus Bridge; Bill Tucker, che si è paracadutato su Sainte-Mère-Eglise; il combattente della resistenza André Héricy, che sabotò la linea Caen-Laval alle 2; il cappellano René de Naurois, sbarcato a Ouistreham alle 7,15 con i volontari francesi del commando Kieffer… diciotto parole indimenticabili. Un vibrante, emozionante e magnifico omaggio all’umanità.

“La Seconda Guerra Mondiale” di Arnaud de La Croix e Vicente Cifuentes (Le Lombard)

Trecento pagine e venti capitoli per andare dietro le quinte del conflitto. Questo fumetto, tutto in bianco e nero, inizia alla fine del 1921 a Berlino, quando l’Europa si sta pacificando, e termina durante il processo di Norimberga del 1946. Nel frattempo, come in un puzzle, ogni pezzo va al suo posto, mentre noi testimoniano, insieme agli statisti dell’epoca, le varie alleanze, manipolazioni e decisioni che portarono alla Seconda Guerra Mondiale. Ben supportato (anche grazie agli ultimi dati storici disponibili), questo album didattico può essere letto tutto d’un fiato.

“Germaine Tillion, una certa idea della Resistenza” di Lorraine de Meaux (Perrin)

“Germaine Tillion, una certa idea della Resistenza” di Lorraine de Meaux (Perrin)

Di Dominique Bona dell’Accademia di Francia

Entrata nel Pantheon nel 2015 con Geneviève de Gaulle-Anthonioz, Jean Zay e Pierre Brossolette, questa donnina dai folti capelli, dall’energia inesauribile e dall’umorismo devastante, è l’eroina del romanzo della sua vita. Appassionata di etnologia, partì negli anni ’30 per studiare le tribù berbere dell’Algeria, e non smetterà mai di applicare le sue doti di osservatrice informata a qualsiasi società, buona o cattiva. Sostenuta da un’ammirevole madre, assassinata insieme a lei a Ravensbrück, Germaine Tillion ha attraversato il secolo con coraggio e determinazione. Circondata da amici fedeli che condividevano la sua fede nella vita e in Francia, morì centenaria, senza aver abdicato allo spirito di resistenza. Né la benevolenza, che era la sua principale qualità del cuore.

Lorraine de Meaux descrive con grazia questa donna luminosa. Il suo libro, riccamente documentato, nutrito di brani inediti, è dinamico e audace come il suo argomento. Il legame madre-figlia è descritto meravigliosamente. E le pagine più buie, come il tradimento del prete nel 1942, ricordano che fu deportata “NN” – Notte e Nebel (Notte e nebbia). Germaine Tillion amava le rose. Questa biografia è un magnifico bouquet offerto alla sua memoria.

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