Fiera del Libro di Brive. Il commissario svela il segreto di un successo unico in Francia

Fiera del Libro di Brive. Il commissario svela il segreto di un successo unico in Francia
Fiera del Libro di Brive. Il commissario svela il segreto di un successo unico in Francia
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Jean-Claude Bonnemère

Pubblicato il

2 novembre 2024 alle 7:06

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Con quasi 70.000 libri venduti e un fatturato complessivo di 970.000 euro nel 2023, ovvero un libro venduto al secondo, il Fiera del Libro di Briveviene visualizzato comeevento letterario il più grande organizzato della provincia. Quest’anno la presidenza onoraria è stata assegnata a Girolamo Garcin*.


Quest’anno a Brive saranno presenti più di 400 autori 8, 9 e 10 novembre ! ENTRATA LIBERA.

Ex direttore diComplesso scolastico Edmond Michelet de Brive, François David gli furono affidate le redini di commissario generale della Fiera del Libro di Brive. Vive vicino Souillacdove ha svolto un breve periodo in municipio.

Come si diventa commissario generale della Brive Book Fair?

François David: Semplicemente perché Frédéric Soulier, il sindaco di Brive, ha pensato che fosse adatto a me. Devo dire che avevamo già ottimi rapporti di vicinato e che lui ad un certo punto ha saputo dimostrarmi la sua solidarietà. Inoltre, accettare questa missione è stato, da parte mia, un modo per ricambiare il favore!

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“Sta a me quindi dare pieno significato all’evento e mantenere un certo spirito: lo spirito della Fiera del Libro di Brive” François David

Cosa significa essere commissario generale della Fiera del Libro?

Innanzitutto sottolineo una squadra fantastica, vale a dire tante persone che lavorano per la buona riuscita di questo evento, soprattutto negli ultimi due mesi. Il Comune di Brive si occupa di tutta la parte materiale, cioè degli alberghi, della supervisione dei volontari… Al di là di tutti gli aspetti materiali e tecnici, direi che è soprattutto un modello che funziona e che si basa su un organizzazione tripartita con da un lato le case editrici che registrano gli autori. Quest’anno sono pervenute 1000 richieste di registrazione. D’altra parte si tratta di un GIE di librai che sta facendo un lavoro magnifico, di cui il mio interlocutore è il presidente di questo GIE, un libraio. In terzo luogo, a metà dei primi due che ho appena citato, troviamo la Città di Brive che mi ha nominato commissario generale. Al posto mio spetta quindi a me dare pieno significato all’evento e mantenere un certo spirito: lo spirito della Fiera del Libro di Brive.

Sono oltre 500 i volontari mobilitati durante i tre giorni della Fiera

In termini numerici cosa rappresenta?

Il municipio ha assunto 200 volontari, anche i librai chiedono 200 volontari. Nei tre giorni della manifestazione sono stati mobilitati un centinaio di dipendenti comunali. Nei grandi giorni sono quindi 500 le persone a cui si aggiungono i collaboratori delle case editrici, per citare solo le posizioni più importanti. Non ho dimenticato nemmeno il personale dedicato alla sicurezza, un sistema posto sotto l’egida del sottoprefetto che coordina la polizia municipale, la polizia nazionale e altre! Il posto di sicurezza ha preso un posto preponderante nel bilancio della Fiera, non si tratta di lesinare su questo livello, anche se ciò tende a limitare le nostre ambizioni.

Come vivi questo impegno con il carico di responsabilità che rappresenta?

Da parte mia, sento che devo essere estremamente modesto. È opportuno dare prova di molto ascolto, con le case editrici, con gli autori, senza dimenticare gli attori della vita locale, perché l’evento ha un impatto diretto sulla vita economica, sia con gli albergatori, che con i ristoratori, con i taxi, con i commercianti… In definitiva è è un ecosistema molto ampio. A volte è opportuno dire semplicemente “no”. D’altronde trovo affascinante mettere insieme gli opposti… E quando riusciamo a far lavorare insieme persone che non la pensano allo stesso modo e che accettano di intraprendere un’avventura intorno a progetti comuni, in genere scatta una dinamica ed è un vincita. In ogni caso voglio essere un facilitatore; è questa prospettiva che mi ha guidato tutta la mia vita.

“Mi giro e vedo queste pietre con cui avevo fatto le montagne” Gandhi

Possiamo immaginare che l’avvicinarsi della data di apertura delle porte della Fiera generi un certo stress, cosa teme di più?

So che c’è un elemento di imprevisto in questo tipo di eventi, ma tutta la mia vita come preside è stata costellata da eventi inaspettati. Certo, quello che temo di più è un incidente di sicurezza, o anche un incidente stradale legato ad una gita in Fiera… Mi piace molto la frase di Gandhi, che dice: “Mi giro e vedo questi sassolini da cui avevo preso ha fatto le montagne”. Con la Fiera è un po’ così. In ogni caso nel complesso è molto piacevole lavorare per la Fiera.

Come scegliete ogni anno il presidente onorario della Fiera?

Uno degli aspetti della mia missione consiste nel proporre al sindaco due o tre nomi, ovviamente motivati, ma alla fine è lui a scegliere. Cerchiamo di alternare uomini e donne e di trovare persone che abbiano lo spirito di Brive, cioè persone che non si prendano sul serio e che accettino di partecipare ad una Fiera semplice e popolare. Siamo a Brive-la-Gaillarde e non a Saint-Germain-des-Prés. Inoltre, siamo incoraggiati dai feedback che abbiamo ricevuto dagli autori, che si dicono colpiti dalla qualità dei dialoghi che intrattengono con i loro lettori durante la Fiera di Brive.

E qual è il momento più emozionante?

Questi momenti si contano a migliaia! La cosa emozionante è vedere i volti delle persone felici e ripeto sono tantissime! Ho ricordi a palate. Il primo anno che ho curato la Fiera ci sono stati diversi episodi fastidiosi e in più pioveva! La coda per il ritorno era però interminabile per diverse centinaia di metri! In quel momento ho incontrato alcune persone di Tolosa che erano arrivate in autobus, entrando nella sala tutte sorridenti! Devo dire che mi ha lasciato un’impressione!

La Brive Fair è “un bel po’” di molte cose messe insieme

Perché la Fiera di Brive è ancora al primo posto?

Non sarò in grado di spiegarlo. La domanda mi ricorda quella della nonna di mia moglie, quando le chiedevamo quanti ingredienti servissero per fare la torta e lei rispondeva: “un bel po'”! Quindi la Brive Fair è così, “un bel po’” di tante cose messe insieme! In altre parole, è indefinibile. Resta però straordinario che a novembre in una città come Brive siano stati venduti 70mila libri in 30 ore, per un fatturato che ha sfiorato il milione di euro. Non riesco a capirlo da solo, vieni a vedere!

Novità: podcast, conferenza a CA Brive…

Di anno in anno compaiono nuovi prodotti, citiamo alcuni di quelli degni di nota.
Creazione di podcast
La creazione di podcast (contenuti audio digitali disponibili su Internet) mira a soddisfare le aspettative delle persone che hanno problemi di salute, degli automobilisti che desiderano ascoltare letture di libri.
Conferenze e interventi a CA Brive
Brive resta soprattutto una Fiera generale, con letteratura generale, fumetto e gioventù, forum… A questo proposito, François David ha organizzato quest’anno “Present Time”, un ciclo di 5 conferenze sul tema: “Lo Stato di diritto ” con un relatore di riferimento sul tema, a sera. Sono previste anche conferenze in ospedale. Numerosi eventi sono dedicati alla poesia.
Altra novità, una conferenza tenutasi in una delle sale della tribuna del CA Brive, con Matthieu Lartot, commentatore delle partite della squadra francese di rugby su Télévisions e il giocatore del Brive Mathieu Bosredon, tre volte medaglia d’oro in handbike al Giochi Paralimpici di Parigi sul tema “Lo sport che ci permette di superare gli incidenti della vita”.

* Giornalista e scrittore, Jérôme Garcin ha ospitato per 35 anni (1989-2024) lo spettacolo cult di France Inter, Le Masque et la Plume. Ha a sua volta diretto la redazione delle pagine culturali delle riviste L’Express (1994-1996) e Le Nouvel Obs (1996-2023). Oltre alla sua attività mediatica, Jérôme Garcin è autore di numerose opere, spesso premiate, tra cui Pour Jean Prévost (Gallimard, 1994, Prix Médicis Essai), La Chute de cheval (Gallimard, 1998, Prix Roger Nimier) e Le Dernier Hiver du Cid (Gallimard, 2019, Prix des Deux Magots). Più recentemente, Mes Fragiles (Gallimard, 2023) è stato uno dei testi più importanti dell’anno scolastico invernale 2023. Jérôme Garcin ha ricevuto il Premio Principe Pierre di Monaco e il Gran Premio Henri-Gal di Letteratura dall’Istituto di Francia.

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