Sorella dei libri, sorella delle ribellioni

Sorella dei libri, sorella delle ribellioni
Sorella dei libri, sorella delle ribellioni
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Volevo già entrare nella religione. Sento chi mi sta vicino ridere un po’, conoscendo alcuni miei vizi… Però in passato mi solleticava l’idea che avrei voluto essere santo. Mi sono anche già impegnato nei Giovani Studenti Cristiani (JEC), che non ringiovanirà coloro che sanno. C’è da dire che padre Claude Dion, il mio prozio morto lo scorso settembre, mi regalò da bambino dei segnalibri con l’effigie delle suore che suscitarono il mio fascino… È forse per questo che ho sempre apprezzato la presenza di Suor Jeanne Lemire a capo della libreria Paulines, rue Masson a Montreal. Come le brave suore che un tempo dirigevano il collegio Notre-Dame-de-Lourdes, dove io studiavo all’epoca in cui era ancora riservato solo alle ragazze, la libraia legata alla congregazione delle Ragazze di Saint-Paul è una delle più progressista nella Chiesa cattolica. Del resto mi ha sempre fatto sorridere trovare sugli scaffali dell’affaccendato negozio del quartiere Rosemont opere religiose e spirituali accanto all’ultima opera di Virginie Despentes.

Data l’apertura mentale della credente, non mi sono mai sentito come se fossi in confessionale mentre conversavo casualmente con lei. Nemmeno mia figlia. Una volta, quando era solo una bambina, suor Jeanne la prese tra le braccia per calmare le sue grida. Le sue lacrime si fermarono immediatamente. Ridendo le ho chiesto se faceva miracoli. Non importa, la suora ha il dono di amare le persone tanto quanto i libri. Ne ha fatto addirittura la sua seconda religione, convinta, come tanti appassionati di letteratura, che anche nelle parole si trovano risposte, fede e liberazioni in abbondanza…

Suor Jeanne aveva 30 anni nel 1978 quando ricevette una pacca sulla mano dopo aver venduto i biglietti per assistere ad uno spettacolo di Le fate hanno sete di Denise Boucher, che all’epoca fece scandalo, e dove aveva portato un gruppo di giovani. I rappresentanti della destra lo denunciarono virulentemente. Temevamo addirittura per la sua incolumità. Un vescovo, Mgr Valois, si era schierato dalla sua parte difendendo l’aspetto letterario della creazione. Non c’è da stupirsi che abbia condotto una campagna all’interno di Women and Ministries, un’associazione autonoma di donne impegnate nella Chiesa e particolarmente preoccupate di migliorare la loro situazione rispetto a quella degli uomini… Non mi sorprende che qualcuno che ammira il lavoro e l’esistenza necessaria di librerie femministe come L’Euguélionne condanna con fervore la pedofilia, nella società come nella Chiesa, a maggior ragione, e che, a differenza della maggioranza della popolazione più devota, non si oppone all’assistenza medica per morire quando la sofferenza diventa troppo grande.

Conosce la sofferenza… Sei anni fa, il giorno in cui compì 70 annie compleanno, le è stato diagnosticato un cancro al midollo osseo. Uno di quelli da cui non esiste cura. È quasi rimasta lì. Da allora, la chemioterapia ha mantenuto in vita la donna che crede di essere diventata un capo migliore – più flessibile ed empatico – nei confronti della ventina di dipendenti che lavorano sotto la sua direzione. In cambio, ha visto anche l’appello al riposo, tanto che a settembre l’appassionata di storia e di politica cederà definitivamente le redini della libreria Paolina a un membro della sua comunità paolina, padre Giuseppe Sciortino, con il quale ha lavorato 40 anni. anni fa e che attualmente gestisce la libreria Médiaspaul a Montréal-Nord. Lo staff non cambierà. Né la speciale vocazione dei luoghi. Ne è appassionata.

Se ha voluto farsi suora a 16 anni, mentre viveva ancora con i suoi genitori a Baie-du-Febvre, la maggiore di sette figli non si è mai pentita della sua vocazione, così come non ha voglia di parlare apertamente una volta che lui ha compiuto il decisione di ritirarsi dal suo incarico. Se le mancherà il lavoro, potrà almeno leggere di più e prendersi cura dei suoi coetanei anziani. Anche se non sono più credente come ai tempi del JEC, mi è piaciuto ritrovarla andando da Paulines. Mi ha rassicurato conoscerla lì, tranquillizzata dalla sua fede, rivolta agli altri, resistente e a suo modo femminista; certamente non come avrebbe voluto il più retrogrado della sua Chiesa… Ammiro coloro che osano queste piccole ribellioni, che vanno controcorrente e che fanno girare la Terra più agevolmente. Ancora di più se si tratta di libri. Le mancherò.

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