Enora Malagré molto arrabbiata con il libro “Transmania”

Enora Malagré molto arrabbiata con il libro “Transmania”
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Non è bene opporsi all’ideologia transgender. Accolte come ospiti della BV questo fine settimana, Marguerite Stern e Dora Moutot ne sanno qualcosa. Dall’uscita del loro lavoro Transmania (Magnus), le due giovani donne furono censurate dal municipio di Parigi, accusate di aver provocato un’ondata “odio” di Pubblicazione, e perfino perseguito dall’associazione SOS Omofobia. Mancava solo una rubrica killer sulla radiodiffusione pubblica e il cerchio si chiuse. Lo fa ora il “Rivista Salute”, in onda giovedì 25 aprile su France 5.

Dal lancio della rubrica, il presentatore dello spettacolo, Jimmy Mohamed, ha sottilmente abbassato il saggio di Marguerite Stern e Dora Moutot, evocando “un libro che si propone come un’indagine, cito, sulle “derive dell’ideologia transgender””. Tra il suo broncio di disapprovazione e le piccole virgolette mimate ironicamente con la punta delle dita per trasmettere l’idea che l’esistenza stessa di questi eccessi sarebbe una fantasia, il tono è deciso.

Énora Malagré continua l’accusa, dicendo che è molto arrabbiata con il “commenti estremamente scioccanti in questo libro”. Quali sono queste idee rivoltanti? I telespettatori di France 5 non ne sapranno nulla. Ci chiediamo anche se la stessa conduttrice ne abbia la minima idea. Senza dubbio non ha letto l’opera tanto diffamata. Sa cosa pensa la gente Pubblicazione, Telerama e co. Questo gli basta.

Censura in nome della “transfobia”

Come il municipio di Parigi, la sorridente editorialista sogna la censura di questo libro, cosa che non le piace. “Mi appello ad Arcom!esclama. Ciò che mi ha disturbato è che queste due… persone fossero invitate in televisione. Abbiamo delle responsabilità quando lavoriamo in televisione e questo mi ha irritato un po’. » Si noti, di passaggio, come le due saggiste siano state semanticamente private del loro status di donne dalla stessa donna che insiste nel definire femminili gli uomini biologici. La sorellanza finisce dove inizia il disaccordo…

Non riuscendo a dare la parola ai due autori che ha insultato in modo oltraggioso, Énora Malagré ha ceduto il microfono agli attivisti LGBT. Non li sentiamo abbastanza, è vero. “Mi sono permessa di parlarvi di una bellissima associazione che si chiama All Women e che lotta contro la transfobia. » La bionda, tuttavia, si è guardata bene dal specificare che Maud Royer, presidente di detta associazione, è anch’essa un’estrema sinistra che si è candidata alle elezioni regionali come co-leader della lista LFI nell’Hauts-de-Seine. Una svista, senza dubbio.

“Alla Rivista della Salute non diciamo stupidaggini”…

Decisa a stare dalla parte giusta della Storia con la A maiuscola, l’editorialista ha approfittato del suo tempo per attaccare violentemente la proposta di legge della senatrice LR Jacqueline Eustache-Brinio sulla responsabilità dei minori in materia di genere. “Un testo retrogrado, scioccante”, secondo Énora Malagré, “chi vuole vietare l’accesso alle cure ai minori trans, chi vuole vietarci di sostenerli nei loro interrogatori, chi condanna tutti i medici che vorrebbero curarli”. Questa frase è ovviamente completamente falsa e meriterebbe un articolo. sfatare a lei stessa. Non è “accesso alle cure” che questo disegno di legge vuole vietare, ma la somministrazione di bloccanti della pubertà e di ormoni incrociati ai minorenni. Lungi dal vietarlo, noi “li accompagna nelle loro domande” pazienti, il disegno di legge propone invece lo sviluppo di a “rete territoriale di strutture di psichiatria infantile per garantire la cura di ogni bambino o adolescente affetto da malattia mentale”. Infine, non si tratta assolutamente di condannare “tutti i medici che vorrebbero curare”, ma solo chi infrange la legge. Insomma, un altro grande momento di attivismo e disinformazione sul servizio pubblico. Come la vita di tutti i giorni.

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