si apre l’ex prete Jacques Arnould

si apre l’ex prete Jacques Arnould
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In verità. Un ex prete si confida

Jacques Arnould, conversazione con Théo Moy

Disclée de Brouwer, 176 pag., € 17,90

È una storia che dice molto sulla Chiesa e sui suoi sviluppi. Più di venticinque anni fa, un bambino fu battezzato da un amico domenicano dei suoi genitori. Jacques Arnould è conosciuto nel mondo dei media perché impegnato nella riflessione etica presso il Centro Nazionale per gli Studi Spaziali. Lo chiameremo allora il “dominicano” dello spazio… Un quarto di secolo dopo, il bambino è diventato un giovane, e un giornalista La Croce.

Il prete non c’è più. Ha lasciato l’ordine domenicano nel 2010 per amore di una donna, Caterina. Tra il battezzato, curioso di capire, e l’ex domenicano, inizia un dialogo: sull’impegno, sul sacerdozio, sulla Chiesa e sull’amore. Théo Moy, il giornalista, conduce brillantemente il dialogo. Jacques Arnould rimane modesto e rivendica la sua duplice lealtà: alla Chiesa, alla quale rimane indefettibilmente legato, e a Catherine, la donna della sua vita.

Bisogno di coerenza e verità

In fondo forse è proprio questo che è la Chiesa oggi. Percorsi non segnalati, con svolte, incroci e “conversioni”. Tuttavia non avvertiamo né risentimento né conti da regolare nelle parole di Jacques Arnould. Questa non è più l’urgenza del cristianesimo oggi. L’antico domenicano testimonia in modo più ampio la vita di un uomo di fede di inizio secolo, ma che sentiva il bisogno di coerenza e di verità, e quindi l’impossibilità di condurre una vita nascosta con una donna, ingannando il suo ordine.

Ciò conferisce all’insieme un tono pacato, che permette a Jacques Arnould di rivisitare, alla luce di questa storia, il suo viaggio: il giovane studente dell’Est – è nato e cresciuto a Metz –, innamorato di un profondo desiderio di impegno religioso . L’ingegnere, quindi, appassionato di scienza e per questo subito messo alla prova dal suo ambiente professionale sul rapporto tra scienza e fede. La scelta dell’ordine dei predicatori. Poi cappellano delle prostitute, vocazione che mantenne per molti anni, percorrendo i marciapiedi parigini di rue Saint-Denis, per costruire rapporti di fraternità con queste donne. Anche il figlio, che ha stretto un legame speciale con la madre, senza dubbio la persona più ferita dal suo abbandono del sacerdozio.

La fede e l’impegno religioso prendono strade inaspettate, ma che sono il segno di un certo modo di essere cristiani, nel tumulto del mondo, e non al riparo di una sagrestia. L’amore di una donna le permette anche di guardare con un altro sguardo al posto della donna nel cattolicesimo, alle celebrazioni, alle omelie e a tutte le colpe che la Chiesa oggi deve affrontare. Al quale non manca mai di dimostrare la sua lealtà, ma nella verità.

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