VERO O FALSO. Tassa sui libri usati: davvero dovrai pagare di più per i tuoi libri usati?

VERO O FALSO. Tassa sui libri usati: davvero dovrai pagare di più per i tuoi libri usati?
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l’essenziale
In movimento verso Festival del Libro di Parigi, il 12 aprile, Emmanuel Macron ha dichiarato di voler introdurre una tassa sui libri di seconda mano. Cosa sappiamo di questo annuncio?

Fu una liberazione che ebbe l’effetto di una bomba nel mondo dell’editoria e della letteratura. Visitando il Festival del Libro di Parigi, il 12 aprile, Emmanuel Macron ha deliberatamente aperto la strada alla creazione di una tassa sui libri di seconda mano. Nel dettaglio, il presidente evoca così “la creazione di un contributo” su questo mercato che viene – senza dubbio troppo agli occhi dell’esecutivo – a competere con quello dei nuovi libri. L’obiettivo: “tutelare il prezzo unico e permettere anche ai nostri autori, editori e traduttori di essere meglio aiutati”, mira il Capo dello Stato… senza necessariamente fornire ulteriori spiegazioni. Anche Rachida Dati, ministro della Cultura, non si è fatta avanti per fornire il servizio post-vendita al presidente.

Sebbene il provvedimento sia stato sostenuto dal settore editoriale, da diversi giorni ha suscitato numerose critiche, secondo le quali ostacolerebbe l’accesso alla lettura per le categorie meno abbienti della popolazione. E per una buona ragione: l’introduzione di una nuova tassa porterebbe a maggior ragione ad un aumento dei prezzi di vendita dei libri usati. Su questo punto Vincent Montagne, presidente dell’Unione nazionale dell’editoria (SNE), è stato piuttosto rassicurante. Al microfono di Cultura francese, domenica scorsa, 14 aprile, ha indicato che, se tale misura fosse adottata, colpirebbe solo i grandi gruppi industriali come Amazon, eBay, Rakuten o anche Momox. “Il mercato dei libri usati è diventato un settore nel settore, di proprietà di grandi attori internazionali che non pagano le tasse in Francia”, ricorda l’interessato.

20-30 centesimi in più?

I libri che verrebbero così venduti dalle associazioni di solidarietà o anche dai rivenditori di libri usati francesi verrebbero così risparmiati. Resta da vedere quale impatto avrebbe questa tassa sui prezzi delle opere vendute su queste piattaforme. L’esecutivo punta su a imposta limitata a 3 % per ogni sterlina: “Ciò rappresenterebbe un aumento di Da 20 a 30 centesimi a copianiente di più, promette Renaud Lefebvre, direttore generale dell’Unione nazionale dell’editoria, interrogato dai nostri colleghi di Francia occidentale. Vogliamo un sistema che permetta un ritorno a chi si occupa della creazione, autori ed editori. Che questi centesimi servano a remunerare chi ha fatto esistere questo libro, ci sembra più che legittimo”. Resta ora da vedere se questa tassa verrà introdotta, perché per il momento resta l’uscita di Emmanuel Macron. Stato “annuncio” .

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Cosa ne pensi della tassa sui libri usati?

In un lavoro pubblicato nel 2022 e intitolato Il libro usato. Sociologia dell’impresa in transizione (Presses Universitaires de Lyon), Vincent Chabault, sociologo, stima che in Francia vi siano circa 9 milioni di acquirenti di libri usati. Una cifra che sarebbe aumentata dell’11% in cinque anni. Allo stesso tempo, nel 2022 sarebbero stati acquistati quasi 80 milioni di libri usati.

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