Altri orizzonti | Rivista dei librai

Altri orizzonti | Rivista dei librai
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Da che ho memoria, ho sempre amato i libri. Da piccola giocavo in biblioteca producendo carte di prestito per ognuno dei miei libri; in seguito scrissi ai miei autori preferiti – che all’epoca vivevano tutti in alloggi temporanei – chiedendo loro di concedermi delle interviste che riprodussi in una parvenza di rivista da me creata. In prima media portavo con me enormi libri di Stephen King da leggere nei periodi liberi. Al liceo, mia madre comprò una piccola libreria a Estrie. Avevo iniziato a lavorare con lei, per classificare in ordine alfabetico l’intero stock che, stranamente, non seguiva ancora questo standard, nonostante fosse largamente utilizzato. Fu allora l’inizio dei miei studi letterari, del mio entusiasmo per autori come Émile Zola, Nancy Huston, Jacques Poulin (in realtà è anche grazie al suo lavoro [voir ici] che la città del Quebec mi ha chiamato con tanta poesia). Sono poi rimasto colpito, grazie alle scoperte fatte girovagando per le librerie, dalle opere di Marie-Sissi Labrèche, Anaïs Nin, Louis Gauthier. Poi, il mio lavoro alla rivista ha fatto conoscere Simon Boulerice, Karl Ove Knausgaard, MC Beaton, Vanyda, Philippe Chagnon, Aki Shimazaki, Manon Louisa Auger, Geneviève Drolet, Rachel Cusk e, senza esagerare, diverse centinaia di altri autori di talento.

È evidente: l’amore per i libri, per tutte le visioni del mondo che contengono, per me non si esaurirà mai.

Detto questo, vi annuncio che dopo quindici anni a Les libaires, questo numero è l’ultimo che ho avuto l’onore di portare a compimento. Un numero il cui titolo del dossier, che, senza che nulla sia previsto in questa direzione e che appare oggi come un presagio, si intitola “Prendete il mare”. Mi dirigo così verso altri orizzonti (che restano culturali), spinto da un forte desiderio di novità e di cambiamento, trasportato da tutto ciò che questi tanti anni a Les libaires mi avranno permesso di scoprire, di realizzare, di sognare. Sono convinto che questo cambiamento darà nuovi colori alla rivista, esattamente ciò di cui una rivista ha bisogno per rinnovarsi e durare.

Revisione Librai, che sta andando a meraviglia e continuerà a farlo, è un luogo ricco di scoperta per chi lo legge, ma anche per chi ci lavora. Avrò avuto novanta numeri distribuiti in quindici anni per godermeli, in prima fila e al fianco di una squadra fantastica. Ma, da parte mia, è ora dal lato dei lettori che scoprirò le prossime edizioni, che saranno ora gestite da Alexandra Mignault come direttrice di produzione e da Isabelle Beaulieu come direttrice editoriale.

Grazie a ciascuno di voi, cari lettori, per la vostra fedeltà, per il vostro amore per le parole, per il vostro sostegno alle librerie indipendenti. Queste imprese locali sono di grande importanza nell’ecosistema del libro. Continua a volerti sorprendere e a girovagare tra gli scaffali, osare tendere la mano verso un’opera non consensuale, fidarti del suggerimento di un libraio che ti ha ascoltato con attenzione, osare sempre, essere curioso, tessere legami tra opere e pensieri, ti formi la tua opinione. Se i libri sono importanti per una società, non è solo perché le loro storie trasmettono valori, divertono o fanno risplendere il nostro linguaggio; è anche perché provocano cambiamenti nel modo di pensare, offrono uno spazio per riflettere e interrogare la società.

Grazie per avermi letto per così tanti anni e, per l’ultima volta, ti auguro un’ottima lettura!

Foto: © Hélène Bouffard

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