Il sole fa piovere e splendere alla Fiera del Libro

Il sole fa piovere e splendere alla Fiera del Libro
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Difficile fare meglio che nel 2023, edizione da record, dove il Salone del Libro si è riavvicinato al pubblico dopo due anni senza (causa Covid). Gli organizzatori sono rimasti comunque soddisfatti nel tardo pomeriggio di domenica. Le prime proiezioni prevedevano tra 70.000 e 75.000 visitatori. L’anno scorso il tasso di partecipazione era stimato a 80.000. Tutta colpa del meteo, anche se si potrebbe notare un effetto di trascinamento da sabato a domenica. Anche se è vero che abbiamo avuto l’impressione di girare meglio il sabato che la domenica, resta comunque un immenso piacere vedere i lettori accorrere ad un evento che riunisce gli amanti dei libri.

Cédric Sapin-Defour, mai senza il suo cane

Yves Limauge, della libreria À Livre Ouvert, presente allo stand Actes Sud, è entusiasta. “È stata un’ottima fiera. Le vendite sono state ottime. Chi curiosa tra i nostri scaffali si affida alle opinioni fornite dalle paroline dei librai sulla copertina del libro.”

Stessa soddisfazione con Thierry Horguelin, Éditeurs singulariers, che riunisce 58 case editrici. Case piccole, in settori di nicchia, con libri che raramente si trovano nelle librerie. Insiste sull’importanza di questo tipo di eventi che rappresentano gran parte del suo fatturato (fino al 30% dell’anno).

Le locomotive

Se ce n’è per tutti i gusti e per tutte le età, è chiaro che le locomotive sono sempre poche. Così Eric-Emmanuel Schmitt per il quale la coda era lunga per avere il suo volume 4 L’attraversamento dei tempi – un blocco di quasi 600 pagine tutte uguali. Altra immancabile, la deliziosa Amélie Nothomb, mai avara di tempo, che scherza con una delle sue lettrici, indossando una t-shirt di Steve McQueen. “Quindi lo dedico ‘per la figlia di Steve McQueen’, ha ancora bisogno di sapere chi è suo padre.”

Che dire di Marie Vareille, Laetitia Diane, Philippe Boxho, Rita Petro, Lyla Mars… Nomi che attirano molti fan pronti a fare la fila anche per 45 minuti! Un pubblico (composto in prevalenza da giovani) che aspetta pazientemente, ma la ricompensa vale: testi (o disegni, per gli autori di fumetti) personalizzati.

“I paesi europei che appaiono più civili sono quelli che hanno commesso il maggior numero di atrocità, come la Francia o il Belgio”

Una Fiera del Libro significa anche incontri. Con l’Unione Europea sotto i riflettori, alcuni momenti salienti si sono svolti nella Place de l’Europe, giustamente chiamata, situata nella splendida stazione marittima. Nasce così il dibattito “Spiegare l’Europa ai giovani” tra François Hollande, ex presidente della Repubblica francese e Paul Magnette, presidente del Partito socialista. O quello, definito muscoloso, tra lo scrittore ucraino Andreï Kourkov e l’austriaco Robert Menasse. Per citare solo questi due tra 300!

Non c’è Fiera del Libro senza premiazione. Così il Premio Première assegnato a Sébastien Bailly per il suo primo romanzo A volte l’uomo. Del Premio di Letteratura dell’Unione Europea assegnato al danese Theis Ørnfort per Jordisk (a Gyldendal) o il Premio Black Novel per Traditori di Mimosa Effe (Ker éditions)…

Successo del distretto dei manga

Presente per la prima volta a questa 53esima Fiera, anche il distretto dei manga ha riscosso un grande successo, per un progetto realizzato in 3-4 mesi e con 11 editori.

Giovedì e venerdì il grosso del pubblico era costituito da studenti, quest’anno 5.700. “La formazione dei nostri figli passa attraverso i libri”, potevamo sentire. Fatto.

Se la Fiera del Libro ha avuto qualche intoppo è stato sul versante della ristorazione. In seguito a qualche intossicazione alimentare, il ristorante riservato agli espositori ha dovuto chiudere e, per precauzione, gli organizzatori hanno chiuso anche le paninerie gestite dallo stesso fornitore di servizi. Già la ristorazione non era il punto forte di questa edizione, perché, se troviamo che a volte tutto va troppo in fretta, sul lato del “bere e mangiare” è stato proprio il contrario. Non mangiamo solo libri…

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