gala a Varsavia per inaugurare la presidenza di turno del Consiglio dell’UE

gala a Varsavia per inaugurare la presidenza di turno del Consiglio dell’UE
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La Polonia detiene la presidenza di turno del Consiglio dell’UE per i prossimi sei mesi. La sua parola d’ordine: sicurezza.

Dopo sei mesi di presidenza ungherese del Consiglio dell’Unione europea che avranno fatto digrignare molti denti a Bruxelles, tocca alla Polonia prendere ufficialmente il comando con il gala di investitura organizzato questo venerdì a Varsavia.

Una serata iniziata con i discorsi del primo ministro polacco Donald Tusk e del presidente del Consiglio europeo António Costa, seguiti da un concerto davanti a una folla di ospiti provenienti da tutta Europa… ad eccezione della Commissione europea Ursula von der Leyen, che ha dovuto annullare la sua partecipazione a causa di una polmonite.

Il primo ministro ungherese Viktor Orbán e l’ambasciatore ungherese non sono stati invitati a seguito di una disputa diplomatica sull’asilo politico di un ex funzionario eletto del partito conservatore polacco Diritto e Giustizia, sospettato di appropriazione indebita. fondi pubblici nel suo paese.

Rafforzare la difesa europea

Per sei mesi Varsavia dovrebbe agire molto più collettivamente di Budapest per cercare di portare avanti le questioni europee. A cominciare dal sostegno all’Ucraina, di cui la Polonia è uno dei ferventi difensori, mentre Viktor Orbán ha offeso Bruxelles recandosi a Mosca a luglio per incontrare Vladimir Putin e moltiplicando le iniziative senza consultazione.

Sicurezza in tutti i settori, sia militare che economico o energetico: questa è la missione che la Polonia si è posta per questo mandato semestrale. Dotato del primo esercito europeo, il paese di 38 milioni di abitanti incoraggia i suoi partner a rafforzare la propria difesa.

Un’altra sfida per la Polonia è la lotta contro l’immigrazione clandestina. Varsavia infatti accusa Russia e Bielorussia di condurre una guerra ibrida contro l’Europa organizzando l’afflusso di migranti.

Il governo di Donald Tusk vuole anche mettere in atto il nuovo patto per l’industria pulita guidato dalla Commissione europea. La Polonia, che si considera leader europeo nella produzione di batterie al litio, fatica tuttavia a voltare pagina rispetto al carbone, fonte di due terzi della sua produzione di elettricità.

Salute, sovranità alimentare, sfide climatiche, ma anche disinformazione sono anche nel menù della presidenza polacca, decisa a coinvolgere nel suo lavoro il mondo imprenditoriale, le università e la società civile.

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