La macabra fantasia si scatena leggendo un articolo scientifico pubblicato il 16 dicembre sulla rivista Antichità. Descrive i resti scheletrici di almeno 37 individui, donne, uomini e bambini, violentemente assassinati, smembrati e smembrati, poi gettati in un pozzo naturale, circa quattromila anni fa, nell'attuale Somerset (Regno Unito).
Giudichiamo: “Sul 20% dei resti umani sono stati rinvenuti segni di taglio, spesso multipli, e un terzo mostrava segni di fratture perimortem”; “la maggior parte dei tagli sembra essere stata eseguita con strumenti di pietra anziché di metallo” ; “uno dei teschi più completi mostra molteplici segni sull’osso frontale, che suggeriscono la rimozione del cuoio capelluto” ; “in almeno cinque mandibole è stato reciso un potente muscolo masticatorio, facilitando la separazione della mascella inferiore” ; “in almeno un caso, i ritagli suggeriscono la rimozione della lingua” ; “I tipi di percussione e frattura sono coerenti con l’estrazione del midollo (…) del femore » ; “un piccolo numero di piccole ossa nelle mani e nei piedi mostrano nuove fratture coerenti con i molari piatti degli onnivori, compresi gli esseri umani, piuttosto che con forature praticate dai carnivori”.
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