Negli Stati Uniti, il procuratore generale del Texas Ken Paxton ha annunciato venerdì le accuse contro la dottoressa Margaret Daley Carpenter, una dottoressa di New York, accusata di aver prescritto e inviato pillole abortive a una paziente texana in violazione delle leggi di questo stato. Questo caso solleva un potenziale conflitto giurisdizionale tra le leggi restrittive del Texas e quelle di New York, che tutelano gli atti relativi all’aborto.
La dottoressa Margaret Carpenter, fondatrice della Telemedicine Abortion Coalition, è accusata di “fornire illegalmente farmaci abortivi” a una donna del Texas, secondo Ken Paxton. Questi farmaci avrebbero “posto fine alla vita del nascituro e causato gravi complicazioni alla madre, che ha dovuto sottoporsi ad intervento medico”, specifica il pubblico ministero. La denuncia afferma che al paziente, 20 anni, sono state somministrate le pillole a maggio ed è stato ricoverato in ospedale a luglio a causa di un'emorragia.
Violazione delle leggi del Texas
Il procuratore generale Ken Paxton accusa anche la dottoressa Margaret Carpenter di praticare la telemedicina in Texas senza essere autorizzata, il che costituisce una violazione della legge statale. Chiede un’ingiunzione per vietare le sue attività in Texas e chiede una multa di “$ 100.000 per violazione della legge”.
In risposta, il procuratore generale di New York Letitia James ha difeso con forza la dottoressa Margaret Carpenter e ha denunciato l'accusa come un tentativo di intimidazione. “Di fronte agli attacchi di altri stati contro coloro che praticano o ottengono aborti, New York è orgogliosa di essere un santuario per l’accesso all’aborto”, ha affermato. “Proteggeremo sempre i nostri operatori sanitari dai tentativi ingiusti di punirli per aver svolto il loro lavoro”, ha aggiunto.
Profonde divisioni negli Stati Uniti
Il caso si svolge in un contesto di profonde divisioni sul diritto all’aborto negli Stati Uniti. Da quando la Corte Suprema ha annullato la garanzia federale di questo diritto nel giugno 2022, una ventina di stati, compreso il Texas, hanno vietato o regolamentato severamente l’interruzione volontaria della gravidanza (aborto). D’altra parte, stati come New York hanno adottato leggi che garantiscono la protezione dei professionisti e dei pazienti coinvolti negli aborti medici o chirurgici.
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Il Texas, che vieta l'aborto anche in caso di incesto o stupro, ammette eccezioni solo in caso di pericolo di morte o di rischio di grave invalidità per la madre. Questa opposizione legislativa esacerba le tensioni tra gli stati pro e anti-aborto, amplificate dall’uso delle consultazioni telemediche.