Donald Trump ha detto venerdì che quando tornerà al potere il 20 gennaio, il suo partito lavorerà per “eliminare l’ora legale” negli Stati Uniti, al fine di evitare cambi orari semestrali.
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“L’ora legale è scomoda e molto costosa per il nostro Paese”, ha affermato il futuro presidente sulla sua piattaforma Truth Social.
Elon Musk, il multimiliardario recentemente nominato da Donald Trump a capo di una commissione per tagliare la spesa pubblica, ha commentato un sondaggio sul suo social network Summer Time.
“Sembra che la gente voglia abolire questi fastidiosi cambi di orario!” ha scritto il capo di SpaceX e Tesla.
Ma la volontà di Donald Trump di eliminare l’ora legale sembra contraddire la posizione di maggioranza del Partito repubblicano che, nel 2022, ha lanciato un disegno di legge per renderla permanente.
Il provvedimento, adottato all’unanimità del Senato, ma non passato dall’altra camera del Congresso, avrebbe consentito di porre fine ai cambiamenti di orario. Ma in alcuni stati in inverno ciò avrebbe significato anche albe molto tardive.
«Cambiare l’orario è un concetto superato, fonte di frustrazione e confusione», sosteneva allora il senatore Marco Rubio, autore del disegno di legge e ora designato da Donald Trump come prossimo capo della diplomazia americana.
Ha stabilito un collegamento diretto di causa-effetto tra i cambiamenti dell’ora e un aumento di “infarti e incidenti stradali” e ha pubblicizzato i potenziali effetti benefici sull’economia dell’ora legale permanente.
Nel 2019, quando Marco Rubio lanciò un primo disegno di legge in questa direzione, il presidente Donald Trump twittò: “Rendere permanente l’ora legale per me va bene!”
L’idea principale alla base del cambiamento dell’orario era originariamente quella di far corrispondere le ore di attività e le ore diurne per limitare l’uso dell’illuminazione artificiale.
Ma i suoi detrattori ne denunciano gli effetti negativi sui ritmi biologici, soprattutto nei bambini.
In Europa, l’abbandono dei cambi di orario è stato adottato dal Parlamento Europeo nel 2019, ma da allora la sua attuazione è stata rinviata più volte.
