Anatomia di una campagna di disinformazione israeliana

Anatomia di una campagna di disinformazione israeliana
Anatomia di una campagna di disinformazione israeliana
-

PPiù la guerra di Gaza continua e si aggrava, più diventa evidente il parallelo tra Benjamin Netanyahu e Vladimir Putin. Entrambi non nutrono altro che disprezzo per i loro avversari, stigmatizzati nei termini più degradanti.

Il primo ministro israeliano non rispetta il diritto umanitario dei conflitti più del presidente russo, in particolare per quanto riguarda la protezione dei civili, il che li espone entrambi al perseguimento della Corte penale internazionale. I due leader riscrivono volentieri la storia della Seconda Guerra Mondiale per assimilare meglio i loro nemici a “ nazisti » da eliminare senza pietà.

Le opinioni occidentali sembrano tuttavia molto più consapevoli della portata e della minaccia delle campagne di disinformazione russe che del rischio presentato da operazioni analoghe a beneficio di Netanyahu e del suo governo. È vero che la propaganda filo-israeliana, definita con il termine generico hasbara (“spiegazione” in ebraico), è stato presentato come tale per molto tempo, prima di ricorrere a pregiudizi più tortuosi.

“Pallywood” e altre bugie

Quando Netanyahu tornò alla guida del governo nel dicembre 2022, dopo una parentesi di un anno e mezzo, affidò il portafoglio dell’informazione a uno dei suoi fedelissimi all’interno del Likud, il combattivo Galit Distel Atbaryan, descritto come « ministro della propaganda » durante gli accesi dibattiti alla Knesset. Dopo la strage terroristica del 7 ottobre 2023, Distel Atbaryan invita i social network a “cancellare tutta Gaza dalla faccia della Terra”per espellere il “mostri” che lo abitano e di uccidere senza esitazione coloro che si rifiutano di andarsene.

Tuttavia, questi eccessi non permettono a Distel Atbaryan di salvare la sua posizione, e nemmeno il suo ministero, che è stato puramente e semplicemente abolito, a causa delle operazioni di propaganda ora condotte direttamente dall’esercito israeliano e dai suoi attivissimi portavoce in diverse lingue straniere. Il divieto di accesso alla Striscia di Gaza per la stampa internazionale facilita le campagne di diffamazione contro fonti palestinesi, al fine di mettere in prospettiva, o addirittura contestare, il terribile costo in termini umani degli attacchi israeliani.

Un leggendario « Pallywood », un controverso amalgama tra Palestina e Hollywood, è quindi accusato di aver organizzato i funerali delle vittime dei bombardamenti a Gaza e persino di aver fornito neonati di plastica a comparse pagate per piangere il bambino che non avrebbero mai avuto. Colpisce il parallelo con le menzogne ​​diffuse dal Cremlino nel marzo 2022, durante l’attacco russo a un ospedale ostetrico nel porto ucraino assediato di Mariupol.

Ti resta il 55,62% di questo articolo da leggere. Il resto è riservato agli abbonati.

-

NEXT Le Antille minacciate dall’uragano Béryl, classificato come “estremamente pericoloso”: notizie