Il sessantenne, scomparso da tre giorni, è stato ritrovato sano e salvo durante una battuta di caccia a Machézal

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L’uomo, 69 anni, affetto dal morbo di Alzheimer, era scomparso da sabato 29 giugno da Machézal. Una caccia, organizzata dalla famiglia questo lunedì 1 luglio, parallelamente alle perquisizioni della gendarmeria, ha permesso di ritrovarlo.

I volti non sono più gli stessi. Nel parcheggio dell’ostello La Mule a Machézal, lungo la RN7, questo lunedì 1 luglio verso le 15, si scambiano grandi sorrisi tra i presenti. Le lacrime di preoccupazione hanno lasciato il posto a lacrime di gioia. Jean-Louis, 69 anni, scomparso da tre giorni, è stato appena ritrovato, leggermente ferito. Quasi un miracolo.Quasi 80 persone hanno partecipato alla perquisizione, con il sostegno della gendarmeria.

Due ore prima, quasi 80 persone si erano presentate ad una battuta di caccia organizzata dalla moglie del sessantenne. Familiari, amici, vicini, conoscenti occasionali e sconosciuti si sono riuniti nel parcheggio del ristorante per cercare Jean-Louis. I volti allora erano tesi e per molti la speranza era scarsa. “Lo troveremo”, hanno voluto convincersi alcuni abbracciandosi, cercando di forzare il destino.

Tre giorni senza notizie

L’uomo è scomparso sabato 29 giugno intorno alle 18, quando lasciava La Roche, a Machézal, per una consueta passeggiata con il suo cane. Da allora, niente o molto poco. Tre giorni senza dare alcuna notizia, probabilmente senza riuscire a mangiare e idratarsi. Jean-Louis soffre del morbo di Alzheimer e soffre di gravi disturbi cognitivi. Testimoni lo avrebbero visto poco dopo, camminare sul ciglio di una strada, poi intorno alle 20,30 lungo la RN7, non molto lontano dal ristorante La Mule.

Un elicottero e tre cani impegnati

Nella notte tra sabato e domenica, dalle 21 all’1, le prime perquisizioni effettuate dalla gendarmeria con l’ausilio di un cane da localizzazione non hanno prodotto alcun risultato. Domenica sono stati mobilitati 16 militari, un secondo cane e un elicottero per ritrovare il sessantenne. Invano. Il suo Border Collie chiamato “Toto” è stato trovato a Lay durante il giorno, a diversi chilometri da casa sua. Ancora impossibile individuare il master.Ai partecipanti alla caccia è stata presentata una mappa con le zone da perquisire.

Lunedì mattina, 1 luglio, si trattava di un cane di razza Saint-Hubert, specializzato nei cosiddetti pendii “freddi”, venuto da Clermont-Ferrand per rinforzare il sistema. “Segnerà” vicino al parcheggio dell’ostello, prima di perdere le tracce. Cosa aveva fatto Jean-Louis? Era tornato sui suoi passi? Aveva fatto l’autostop? Si era sepolto lì nella fittissima vegetazione?

Formate quattro gruppi e proseguite nelle quattro direzioni dei punti cardinali. Guarda attentamente ovunque, prendi anche piccoli sentieri.

È stato da quest’ultimo punto in cui suo marito era stato avvistato che sua moglie ha deciso di organizzare una caccia, questo lunedì all’inizio del pomeriggio. Due gendarmi della comunità della Brigata Balbigny sono presenti per dare istruzioni alle 80 persone. «Formate quattro gruppi e andate nelle quattro direzioni dei punti cardinali. Guardate bene ovunque, prendete anche i piccoli sentieri», spiega uno dei due soldati, designando su una mappa i settori da cercare. L’appuntamento viene dato intorno alle 16 per una prima valutazione.

Il sessantenne trovato da un gruppo intorno alle 15.

Non sarà necessario aspettare fino ad allora. Intorno alle 15, il sessantenne è stato avvistato da uno dei gruppi a piedi, a poche centinaia di metri in linea d’aria. L’uomo era caduto dal pendio di un sentiero e stava lì, rannicchiato e prostrato tra i rovi. È disorientato e disidratato, soffre di un infortunio alla caviglia, ma è vivo e alla fine è ferito solo leggermente.

La bella notizia si è diffusa tramite i cellulari e subito tutti i passanti si sono ritrovati nel parcheggio per abbracciarsi al ritorno. L’ansia lasciò il posto al sollievo.Il cane della sessantenne “Totò” è stato ritrovato domenica ed era presente tra le passeggiate questo lunedì pomeriggio.

Una squadra del Gruppo di ricognizione e intervento in ambienti pericolosi (Grimp) dei vigili del fuoco di Roanne è stata chiamata per rafforzare i primi soccorsi sul posto, per consentire una migliore evacuazione del sessantenne, prima che fosse indirizzato al pronto soccorso di Roanne ospedale per ricevere cure e sottoporsi a ulteriori esami. “La storia finisce bene, è bello”, ha sbottato una persona che aveva appena partecipato alla caccia.

Pasquale Jacquet

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