Si diffonde la legge russa sugli “agenti stranieri”.

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Durante la marcia del Reggimento Immortale, a Belgrado, il 9 maggio 2024. Sulla maglietta c’è scritto: “Rendiamo la Russia più forte!” » ANDREJ ISAKOVIC/AFP ANDREJ ISAKOVIC/AFP

In Georgia, la caccia “agenti stranieri” è aperto. La controversa legge sull’influenza straniera è stata promulgata il 3 giugno nonostante la mobilitazione di centinaia di migliaia di manifestanti. Il testo, modellato su una legge russa del 2012, impone a qualsiasi organizzazione che riceve più del 20% dei propri finanziamenti dall’estero di registrarsi come “perseguire gli interessi di una potenza straniera”. Sotto copertura “trasparenza”mira a mettere a tacere la società civile e i media indipendenti in questa ex repubblica sovietica del Caucaso, come è avvenuto in Russia.

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Questa legislazione è emblematica della svolta autoritaria presa dalla Georgia e del suo cambiamento geopolitico. Vicino al campo occidentale dal 2003, il Paese si sta ora allontanando dall’Europa e avvicinandosi alla Russia, nonostante le sue truppe abbiano occupato il 20% del territorio georgiano dalla guerra del 2008 con Mosca. L’Unione Europea (UE), che ha concesso alla Georgia lo status di candidato ufficiale nel dicembre 2023, invita Tbilisi ad abrogare la legge. Durante il vertice europeo di Bruxelles, il Il 27 e 28 giugno i Ventisette denunciarono a “fare marcia indietro” Chi “di fatto porta ad un arresto del processo di adesione”.

La Georgia non è la sola ad approvare questa legislazione. Contemporaneamente, anche il Kirghizistan, altra ex repubblica sovietica, le autorità separatiste filo-russe di Abkhazia, Georgia, Ungheria e Slovacchia hanno adottato o tentano di adottare leggi simili, tutte ispirate alla legge russa sugli “agenti stranieri”.

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“Anche in Bosnia Erzegovina [dans l’entité séparatiste serbe prorusse, la Republika Srpska] e in Serbia sono stati proposti sforzi legislativi simili, che indicano una strategia più ampia”rileva Tomi Huhtanen, direttore esecutivo del Centro Wilfried Martens per gli studi europei, il think tank del Partito popolare europeo (PPE), in una nota pubblicata il 31 maggio. “Promuovendo leggi sugli agenti stranieri attraverso i suoi delegati e attori che la pensano allo stesso modo, la Russia cerca di indebolire la società civile, ridurre l’influenza occidentale e il sostegno ai movimenti democratici in queste regioni”avverte l’analista.

“Resuscitare l’Impero”

Questa proliferazione delle leggi sugli agenti stranieri in stile russo è stato al centro di un incontro informativo, il 20 giugno a Washington, della Commissione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Helsinki Commission), un’agenzia governativa americana che sostiene i diritti umani dell’uomo. Questo avverte: queste leggi lo sono “uno strumento autoritario per reprimere la società civile” e spesso bersaglio “ONG sostenute da Stati Uniti ed Europa, accusate di promuovere “valori stranieri””.

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