Steve, il candidato alle elezioni legislative britanniche generato da AI – rts.ch

Steve, il candidato alle elezioni legislative britanniche generato da AI – rts.ch
Steve, il candidato alle elezioni legislative britanniche generato da AI – rts.ch
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Gli elettori del Brighton Pavilion, un collegio elettorale nella città costiera inglese di Brighton, potrebbero eleggere quello che viene pubblicizzato come il primo parlamentare al mondo con intelligenza artificiale nel voto legislativo nazionale di questo giovedì.

Steve Endacott, uomo d’affari di 59 anni, è tra le centinaia di candidati alle elezioni parlamentari britanniche del 4 luglio. Ma a differenza degli altri, ha scelto un avatar generato dall’intelligenza artificiale per rappresentarlo nel volantino della sua campagna. Steve Endacott afferma che la sua frustrazione per la “politica standard” lo ha portato a candidarsi come candidato indipendente per il collegio elettorale del Brighton Pavilion.

>> Rileggi: Il Regno Unito terrà le elezioni legislative il 4 luglio con i laburisti favoriti

“Stiamo lanciando un partito. Recluteremo altri candidati AI in tutto il paese dopo queste elezioni e consideriamo questo come il lancio, la pietra angolare di qualcosa di grande e democratico”, ha detto. Il suo partito si chiama “Smarter UK”, con lo slogan: “Politiche più intelligenti per il popolo, da parte del popolo”.

Steve Endacott, la cui azienda Neural Voice gestisce il suo alter ego AI, ha sviluppato un sistema partecipativo per raccogliere opinioni, idee e richieste dei potenziali elettori.

Sul suo sito, i cittadini possono registrarsi come “creatori”, cosa che dà loro il potere di esprimere le proprie opinioni e scrivere proposte di legge. Possono anche scegliere di essere “convalidatori” e votare per le politiche proposte. Questo materiale viene poi raccolto per formare un database a cui “AI Steve” può attingere.

Steve, il candidato alle elezioni legislative britanniche generato da AI / Video news / 2 min. / ieri alle 12:46

“AI Steve” non si siederà

“AI Steve”, il nome che apparirà sulle schede elettorali, dialoga in tempo reale con i residenti su temi come diritti LGBT+, alloggio, raccolta rifiuti e immigrazione. L’avatar suggerisce quindi misure politiche prima di chiedere suggerimenti. È stato programmato per poter sostenere fino a 10.000 conversazioni contemporaneamente.

La Commissione elettorale incaricata di monitorare i sondaggi ha dichiarato che, se avesse vinto, sarebbe stato Steve Endacott stesso, e non la sua versione AI, a essere eletto deputato. Questa precisazione evidenzia che, nonostante l’innovazione tecnologica, la responsabilità finale spetta ancora all’essere umano.

L’iniziativa di Steve Endacott non è isolata. Negli Stati Uniti, nel Wyoming, anche Victor Miller, candidato a sindaco della sua città, sta valutando la possibilità di affidare gran parte del suo lavoro a un’IA se verrà eletto.

Video: Belén Aquiso

Adattamento web: vajo con reuters

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