una manifestazione record contro Benjamin Netanyahu a Tel Aviv

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INTERNAZIONALE – Nelle strade la rabbia continua a fermentare. Decine di migliaia di manifestanti, sventolando bandiere israeliane e scandendo slogan contro il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu, si sono riuniti sabato sera, 22 giugno, a Tel Aviv. Il loro obiettivo: chiedere elezioni anticipate e la restituzione degli ostaggi detenuti a Gaza.

Manifestazioni simili si svolgono da diverse settimane nella più grande città del Paese, per protestare contro la gestione della guerra a Gaza e l’incapacità del Primo Ministro di negoziare il rilascio di decine di ostaggi detenuti nel territorio palestinese dopo l’attacco senza precedenti compiuto contro 7 ottobre.

Questo Sabato, molti manifestanti brandivano cartelli di lettura “Ministro della criminalità” et “Fermate la guerra”. Un altro segno contava il numero di giorni di prigionia degli ostaggi, accompagnato da a “Netanyahu e Gallant non si preoccupano” prendendo di mira direttamente il Primo Ministro e il Ministro della Difesa, come si vede nel video in cima all’articolo.

“Sono qui perché ho paura del futuro dei miei nipoti. Non ci sarà futuro per loro se non ci libereremo di questo governo atroce”.ha dichiarato all’AFP Shai Erel, un imprenditore di 66 anni.

Il più grande raduno a Tel Aviv

Gli organizzatori stimano che il numero dei manifestanti sia stato di oltre 150.000, rendendolo il raduno più grande dall’inizio della guerra.

Alcuni manifestanti si sono sdraiati a terra ricoperti di vernice rossa nella piazza della Democrazia per protestare contro ciò che vedono come “la morte della democrazia” nel paese sotto Netanyahu. Parlando alla folla, Yuval Diskin, ex capo dell’agenzia israeliana per la sicurezza interna Shin Bet, ha definito quest’ultima un “Il peggior Primo Ministro di Israele”.

La guerra a Gaza è stata scatenata da un sanguinoso attacco sul suolo israeliano, che ha provocato la morte di 1.194 persone, in maggioranza civili, secondo un conteggio dell’AFP basato su dati ufficiali. Delle 251 persone rapite quel giorno, 116 sono ancora detenute a Gaza, 41 delle quali sono morte, secondo i dati dell’esercito.

In risposta, Israele ha promesso di annientare Hamas, al potere a Gaza dal 2007 e classificato come organizzazione terroristica soprattutto dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. Il suo esercito ha lanciato un’offensiva totale a Gaza, che finora ha causato la morte di 37.551 persone, la maggior parte civili, secondo i dati del ministero della Sanità del governo di Hamas.

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