La probabilità che si verifichi uno tsunami nel Mediterraneo è quasi del 100% nei prossimi 30 anni

La probabilità che si verifichi uno tsunami nel Mediterraneo è quasi del 100% nei prossimi 30 anni
La probabilità che si verifichi uno tsunami nel Mediterraneo è quasi del 100% nei prossimi 30 anni
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Un rischio diventato inevitabile secondo lo studio “Tsunami probabilistici nel Mar Mediterraneo”. A causa del riscaldamento globale, le probabilità che un simile evento si verifichi nel Mediterraneo sono state riviste al rialzo, secondo gli autori di quest’ultimo.

Essi ritengono che la causa di questo potenziale tsunami potrebbe essere ricercata nel Mare di Alboran. Situata tra Spagna, Marocco e Algeria, si trova una delle zone con la più forte attività sismica della regione.

Ancora più precisamente, l’onda potrebbe provenire dalla faglia marina di Averroè. Le coste spagnole verrebbero così colpite entro 20 minuti dal sisma da onde alte fino a 6 metri.

Una previsione sostenuta nel 2022 dall’UNESCO che ha ricordato che se la maggior parte degli tsunami registrati fino ad oggi colpiscono le popolazioni costiere dell’Oceano Pacifico e dell’Oceano Indiano, tutte le regioni marittime sono a rischio, compresa quella del Mediterraneo.

Lo ha poi sottolineato Vladimir Ryabinin, segretario esecutivo della Commissione oceanografica intergovernativa dell’UNESCO “la probabilità che si verifichi un’onda di un metro, quindi catastrofica, nei prossimi trent’anni è molto alta”. La Commissione ha addirittura ribadito che il tasso era vicino al 100%.

“Dove c’è stato uno tsunami, ci sarà uno tsunami”

La città di Nizza è particolarmente esposta a questo rischio. Ricordiamo che il 16 ottobre 1979 un’onda mortale travolse la Baia degli Angeli e diversi quartieri costieri da Nizza ad Antibes. Undici persone hanno perso la vita.

Le città della Costa Azzurra e del Var si stanno già preparando organizzando esercitazioni. Come è avvenuto all’inizio dell’anno.

Preparazione al rischio proposta dal programma globale “Tsunami ready” implementato dall’UNESCO nel 2022 che mira “che il 100% delle popolazioni costiere a rischio sono pronte a reagire” affrontare uno tsunami.

“Il principio generale è che dove c’è stato uno tsunami, ci sarà uno tsunami”ha avvertito Bernardo Aliaga, esperto di oceani dell’UNESCO.

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