Si è concluso poco prima delle 14 di questa domenica il vertice dedicato all’Ucraina a Bürgenstock, vicino a Lucerna. La dichiarazione finale di questo incontro ad alto livello dedicato all’Ucraina e organizzato dalla Svizzera è stata sostenuta da 84 paesi e da diverse istituzioni invitate. Ma nessuno dei paesi membri del BRICS, vicini a Mosca, lo ha fatto.
Tra i paesi che non hanno voluto aderire alla dichiarazione finale ci sono Brasile, Tailandia, Emirati Arabi Uniti, Vaticano, India, Messico, Arabia Saudita, Sud Africa e Indonesia.
Ma la presidente della Confederazione, Viola Amherd, ha concluso con una nota positiva: “Per la prima volta i paesi non hanno parlato di armi, hanno parlato di pace. Anche se le voci non erano sempre identiche, tutti concordavano sui principi.
Il presidente della Confederazione si è rallegrato: “La stragrande maggioranza degli Stati ha concordato un comunicato comune che mostra cosa si può ottenere con la diplomazia”.
Ha fatto riferimento alle tre importanti risoluzioni di questo incontro: “In primo luogo, qualsiasi utilizzo dell’energia nucleare e degli impianti nucleari deve essere sicuro, protetto e rispettoso dell’ambiente”.
“In secondo luogo, la sicurezza alimentare non può diventare una questione militare. Sono inaccettabili gli attacchi contro le navi mercantili nei porti e sulle rotte da esse seguite o contro i porti civili e le infrastrutture portuali.
“In terzo luogo, la liberazione di tutti i prigionieri di guerra deve avvenire sulla base di uno scambio completo. Deve essere garantito il ritorno in Ucraina di tutti i bambini ucraini illegalmente deportati e sfollati e di tutti gli altri civili ucraini detenuti arbitrariamente”.
Nel documento finale in inglese sul sito della Confederazione troviamo le seguenti richieste per sostenere l’Ucraina e procedere verso un processo di pace.
– Tutte le parti devono essere coinvolte nel processo di pace.
– La sovranità dell’Ucraina e il rispetto dei suoi confini riconosciuti a livello internazionale non sono negoziabili.
– I bambini ucraini rapiti dalla Russia o sfollati devono poter tornare in Ucraina.
– La sicurezza delle centrali nucleari, compresa quella di Zaporizhia, deve essere garantita.
– La sicurezza alimentare deve essere garantita prevenendo eventuali ostacoli commerciali, in particolare i trasporti.