La Cina sostituirà due panda giganti prestati all’Australia

La Cina sostituirà due panda giganti prestati all’Australia
La Cina sostituirà due panda giganti prestati all’Australia
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La Cina presterà all’Australia nuovi panda giganti, simboli delle amicizie diplomatiche di Pechino, ha annunciato domenica il primo ministro cinese in visita ad Adelaide. Sostituiranno la coppia di Ursidae il cui contratto di prestito è in scadenza.

Lo zoo della città dell’Australia meridionale ospita dal 2009 due panda giganti inviati da Pechino, Wang Wang e Fu Ni, una pratica nota anche come “diplomazia del panda”.

Per la Cina la diplomazia del panda è una forma di “soft power”, una strategia di influenza nelle relazioni internazionali. Pechino stipula così accordi di prestito per i suoi panda con zoo stranieri che, in caso di nascita, generalmente devono restituire i piccoli ursidi qualche anno dopo affinché entrino a far parte del programma di allevamento del Paese.

Poiché il contratto di prestito con Canberra è scaduto quest’anno, i due panda giganti affidati alle cure dello zoo di Adelaide non avevano ancora dato alla luce cuccioli.

Diapausa

La nascita dei panda è un evento raro: questi plantigradi erbivori hanno la capacità, estremamente rara nel regno animale, di arrestare lo sviluppo del feto se ritengono che il periodo sia sfavorevole per il parto. Questo è il cosiddetto periodo di “diapausa”.

‘Wang Wang e Fu Ni sono lontani da casa da 15 anni. Immagino che abbiano sentito molto la mancanza della loro casa, quindi torneranno in Cina prima della fine dell’anno”, ha detto il premier cinese Li Qiang allo zoo di Adelaide, la prima tappa del suo viaggio in Australia, dove l’alto funzionario cinese è atterrato sabato.

“Ma quello che posso dirvi è che forniremo al più presto una nuova coppia di panda altrettanto belli, affascinanti e adorabili”, ha assicurato il signor Li, aggiungendo che Pechino presenterà una lista di candidati a Canberra.

“È positivo per l’economia, per l’occupazione nell’Australia meridionale, per il turismo ed è un simbolo di buona volontà. Vi ringraziamo per questo”, ha risposto il ministro degli Esteri australiano Penny Wong.

Secondo l’organizzazione WWF, sono rimasti 1.860 panda giganti, principalmente nelle foreste di bambù nelle regioni montuose della Cina. Grazie ai programmi di conservazione, alla fine del 2016 l’Unione internazionale per la conservazione della natura (IUCN) ha rimosso il panda dalla categoria “in pericolo di estinzione”. Rimane tuttavia elencata come specie vulnerabile nella lista rossa delle specie minacciate.

/ATS

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