La Germania sottolinea la necessità “urgente” di un cessate il fuoco a Gaza

La Germania sottolinea la necessità “urgente” di un cessate il fuoco a Gaza
La Germania sottolinea la necessità “urgente” di un cessate il fuoco a Gaza
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AA / Berlino / Oliver Towfigh Nia

Lunedì la Germania ha riaffermato la necessità “urgente” di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza devastata dalla guerra, a seguito degli implacabili e mortali attacchi israeliani del fine settimana.

Parlando ai giornalisti a Berlino, il vice portavoce del ministero degli Esteri Christian Wagner ha espresso sostegno alla proposta di cessate il fuoco del presidente americano Joe Biden, definendola “molto positiva”.

“Penso che gli eventi del fine settimana abbiano evidenziato ancora una volta quanto abbiamo bisogno di questo accordo, quanto abbiamo bisogno di un cessate il fuoco, quanto sia urgente il rilascio degli ostaggi rimasti e la fornitura di più aiuti umanitari a Gaza”, ha affermato. ​​​​​​​

Secondo l’ufficio stampa governativo di Gaza, il bilancio delle vittime degli ultimi attacchi militari israeliani nella Striscia di Gaza è salito a 226, con più di 400 feriti.

Gli attacchi militari aerei, terrestri e marittimi di sabato contro Nuseirat e Deir el-Balah nel centro di Gaza sono stati i peggiori da ottobre, con i medici che descrivono le scene all’interno dell’ospedale di Al-Aqsa come un “bagno di sangue totale”.

Israele continua la sua brutale offensiva su Gaza dopo l’attacco del 7 ottobre da parte del gruppo palestinese Hamas, nonostante una risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite chieda un cessate il fuoco immediato.

Da allora, secondo le autorità sanitarie locali, più di 37.000 palestinesi sono stati uccisi a Gaza, la maggior parte dei quali donne e bambini, e quasi 84.500 altri sono rimasti feriti.

A otto mesi dall’inizio della guerra israeliana, ampie zone di Gaza giacevano in rovina a causa di un blocco che paralizzava l’accesso al cibo, all’acqua pulita e alle medicine.

Israele è accusato di genocidio dalla Corte internazionale di giustizia, la cui ultima sentenza ha ordinato a Tel Aviv di sospendere immediatamente le sue operazioni nella città meridionale di Rafah, dove più di un milione di palestinesi avevano cercato rifugio in fuga dalla guerra prima dell’invasione del 6 maggio.

*Tradotto dall’inglese da Wejden Jlassi

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