Tel Aviv presa di mira per la prima volta dopo mesi dai razzi lanciati da Rafah

Tel Aviv presa di mira per la prima volta dopo mesi dai razzi lanciati da Rafah
Tel Aviv presa di mira per la prima volta dopo mesi dai razzi lanciati da Rafah
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Sara Lemel / Sara Lemel/dpa Per la prima volta dopo mesi, la città di Tel Aviv, in Israele, è stata bersaglio del lancio di razzi di Hamas

Sara Lemel / Sara Lemel/dpa

Per la prima volta dopo mesi, la città di Tel Aviv, in Israele, è stata bersaglio del lancio di razzi di Hamas

MEDIO ORIENTE – Erano trascorsi più di quattro mesi dall’ultima volta che gli abitanti di Tel Aviv sperimentavano questo stress. Le sirene d’allarme hanno suonato questa domenica, 26 maggio, nel centro di Israele, ordinando loro di ripararsi dal lancio di razzi lanciati dalla Striscia di Gaza.

“Abbiamo bombardato Tel Aviv con una grande raffica di razzi in risposta ai massacri sionisti contro i civili”scrivono in un comunicato le brigate Ezzedine al-Qassam, braccio armato di Hamas.

Secondo l’esercito israeliano, da Rafah sarebbero partiti almeno otto razzi. I giornalisti dell’AFP hanno notato almeno tre esplosioni nel centro del Paese. Diversi razzi sono stati intercettati dai sistemi di difesa israeliani, secondo i rapporti dell’IDF citati dai media israeliani.

Su X, il resoconto dell’ambasciata francese in Israele invita i suoi cittadini alla cautela dopo questo attacco.

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Domenica nuovi attentati

Allo stesso tempo, domenica l’esercito israeliano ha effettuato nuovi bombardamenti nella Striscia di Gaza. Attacchi aerei e colpi di artiglieria hanno nuovamente colpito il nord e il centro del territorio, così come Rafah, nella punta meridionale della Striscia di Gaza, da dove sono fuggite centinaia di migliaia di persone.

Questi attacchi israeliani arrivano dopo la richiesta della Corte Internazionale di Giustizia di fermare la sua offensiva militare” e qualsiasi altra azione compiuta nel governatorato di Rafah”. La Corte, che ha sede all’Aia, ha anche chiesto allo Stato ebraico di facilitare il trasferimento degli aiuti umanitari al valico di Rafah, al confine con l’Egitto.

Essi giungono anche in un momento in cui si stanno intensificando gli sforzi diplomatici per riprendere i negoziati per raggiungere una tregua nel territorio palestinese, associata al rilascio degli ostaggi.

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