Mahamat Idriss Déby è stato nominato presidente, come suo padre prima di lui

Mahamat Idriss Déby è stato nominato presidente, come suo padre prima di lui
Mahamat Idriss Déby è stato nominato presidente, come suo padre prima di lui
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Con la mano alzata, l’espressione solenne e vestito tutto di bianco, Mahmat Idriss Déby ha giurato, giovedì 23 maggio, di “Rispettare la Costituzione” dal Ciad. “Il contratto di fiducia che è stato sigillato non verrà mai tradito”, ha dichiarato il generale 40enne, eletto all’inizio di maggio, dopo una votazione il cui risultato è stato contestato dall’opposizione. Questo giuramento, prestato davanti a sette capi di Stato africani e a una ventina di delegazioni governative, segna il completamento della transizione ciadiana e il mantenimento al potere per i prossimi cinque anni del figlio di Idriss Déby Itno, al potere da trent’anni, da 1990 fino alla sua morte nell’aprile 2021.

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Questa legittimità delle urne, quella che ha portato la testa del Paese al di fuori di ogni quadro costituzionale, la cerca da tempo. Anche se questo significa ritornare, dopo un dialogo inclusivo con i partiti dell’opposizione e la società civile, alla promessa di restituire il potere ai civili, in violazione dei principi stabiliti dalla Carta dell’Unione Africana (UA). Da allora, i rapporti tra N’Djamena e l’organizzazione continentale hanno continuato a deteriorarsi, in particolare con il presidente della Commissione per la Pace e la Sicurezza, il ciadiano Moussa Faki Mahamat, sospettato dalle autorità di N’Djamena di avere ambizioni presidenziali.

Quest’ultimo non ha presenziato giovedì al giuramento del nuovo capo dello Stato. Invece, la Commissione dell’Unione Africana è rimasta ferma sulla sua posizione e ha deplorato il rifiuto di N’Djamena di ospitare i suoi osservatori elettorali in una dichiarazione pubblicata martedì.

Un partner strategico per la Francia

Negli ultimi tre anni, la transizione ha tuttavia beneficiato di una grande clemenza da parte del resto della comunità internazionale, e in primis della Francia. Ai funerali del maresciallo Idriss Deby, la presenza di Emmanuel Macron, unico capo di Stato occidentale ad aver compiuto il viaggio, è stata interpretata come il doppiaggio di una successione dinastica.

Questo giovedì, per l’inaugurazione del figlio, Parigi è stata rappresentata in modo più discreto da Franck Riester, ministro delegato responsabile del commercio estero, dell’attrattiva, della Francofonia e dei francesi all’estero.

La Francia mantiene un migliaio di soldati di stanza in Ciad e resta un partner strategico del Paese, in una regione spazzata da un vento di neosovranismo e di rifiuto della politica francese che ha successivamente spinto Mali, Burkina Faso e Niger a chiedere il ritiro delle truppe tricolori dal il Sahel, rapidamente sostituito dai paramilitari russi.

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