Gli occupanti dell’ULB a sostegno della Palestina respingono le accuse di violenza e antisemitismo

Gli occupanti dell’ULB a sostegno della Palestina respingono le accuse di violenza e antisemitismo
Gli occupanti dell’ULB a sostegno della Palestina respingono le accuse di violenza e antisemitismo
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LL’Università Popolare di Bruxelles ha voluto ritornare sugli eventi accaduti martedì sera nel campus Solbosch della Libera Università di Bruxelles (ULB). Il gruppo di attivisti che denunciano un “genocidio in corso a Gaza” da parte di Israele si rammarica dei titoli sensazionalistici e diffamatori apparsi sulla stampa e ricorda di respingere ogni forma di razzismo e discriminazione, compreso l’antisemitismo.

Ricordiamo che martedì sera intorno all’edificio B del campus è aumentata la tensione tra gli occupanti filo-palestinesi e gli studenti ebrei. Secondo il Comitato di coordinamento delle organizzazioni ebraiche del Belgio (CCOJB), il presidente dell’Unione degli studenti ebrei del Belgio (UEJB), Gad Deshayes, è stato picchiato e insultato. Versione smentita da un portavoce dell’“Università popolare di Bruxelles”.

In un comunicato fa riferimento a testimonianze e immagini raccolte, secondo le quali “ci sarebbero state alcune provocazioni, spintoni, un furto della bandiera e alcuni colpi leggeri”. Ma il portavoce «contesta formalmente che uno studente sia stato picchiato». Il comunicato denuncia anche le accuse di antisemitismo lanciate dal CCOJB affermando che lo studente molestato è stato anche oggetto di insulti antisemiti e precisa: “Gli studenti che si sono presentati come ebrei hanno parlato durante la nostra assemblea generale e sono stati accolti nella stessa come qualsiasi altra persona che mostra rispetto per la nostra occupazione e la nostra lotta con gentilezza. »

Denunce, contestazioni

Mercoledì mattina, la rettrice Anemie Schaus ha affermato che verranno presentate denunce “perché ci sono stati atti di violenza, e in particolare contro il presidente [de l’UEJB] “.

Annemie Schaus ha ricordato che queste azioni non sono state annunciate né autorizzate, ma che l’ULB ha rispettato la libertà di manifestazione “e la preoccupazione di questi giovani”, senza tollerare gli eccessi di violenza.

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