LA CORTE DEI CONTI INDICA LA DIREZIONE DEL COMMERCIO INTERNO

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La relazione della sezione affari amministrativi della Corte dei conti 2023 che controlla la gestione della direzione del commercio interno per gli esercizi finanziari 2019-2021 rivela una mancanza di affidabilità nei meccanismi di monitoraggio delle scorte e dei prezzi.

Non a caso il monitoraggio degli strumenti di misura è un’attività importante per il controllo dei circuiti di distribuzione. Gli articoli 4, 9 e 21 del decreto n. 60-415 del 23 novembre 1960 stabiliscono la verifica iniziale, il controllo periodico e il monitoraggio degli strumenti di misurazione. Queste azioni sono svolte dalla divisione metrologica e dai servizi decentrati a livello regionale. Tuttavia, nonostante l’attuazione delle attività di formazione sul controllo degli strumenti di misura nell’ambito del progetto di sostegno alla conformità metrologica, si è constatato che queste erano insufficienti. Risulta infatti dal rapporto di valutazione effettuato nell’ambito del suddetto progetto che “gli agenti della Divisione Metrologia continuano ad intervenire direttamente a livello regionale mentre quelli regionali hanno effettivamente beneficiato di sessioni di formazione metrologica”. Questo rapporto deduce la mancanza di implementazione di queste competenze metrologiche a livello regionale.

Le interviste con i responsabili dei servizi regionali che corroborano questi risultati evidenziano anche come fattori esplicativi la mobilità del personale, il numero insufficiente di formazioni nonché il carattere scientifico della metrologia che molto spesso richiede un profilo scientifico di base che faciliti l’assimilazione di questo materiale.

Di conseguenza, lo sviluppo del controllo degli strumenti di misura richiede una formazione regolare degli agenti Dci selezionati in base al loro profilo e che saranno assegnati al livello di servizio regionale. Questa mancanza di affidabilità riscontrata soprattutto per il commercio al dettaglio è aggravata dalla mancanza di esposizione o di etichettatura dei prezzi che è intrinsecamente legata a questo livello di commercio. Inoltre, è stata constatata l’assenza di un meccanismo d’informazione tra il DFDS e il DSCS, responsabile dell’emissione delle ricevute per le dichiarazioni d’importazione di prodotti alimentari e generi alimentari essenziali.

Queste ricevute DIPA costituiscono una fonte di informazione che ci consente di conoscere in tempo reale la quantità di prodotti alimentari importati dai commercianti.

Per il caso specifico dello zucchero, il Ministero del Commercio, in collaborazione con le parti interessate del settore, stabilisce ogni anno la quantità di zucchero da importare per coprire il deficit produttivo della Senegalese Sugar Company (CSS). Questa lacuna viene colmata con l’importazione di zucchero da parte della CSS e di altri importatori. Le quantità da importare sono determinate dalle quote di importazione concesse dal Ministero del Commercio. L’esame di questo sistema rivela la mancanza di formalizzazione del meccanismo di emissione delle ricevute DIPA per lo zucchero e i rischi di deregolamentazione del mercato dello zucchero. Di conseguenza, un migliore coordinamento tra queste due divisioni appare necessario per monitorare le scorte di beni di consumo importati e consentirebbe al DFDS di essere più efficace nella sua azione di monitoraggio delle scorte.

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