Il Kenya prevede di porre fine alla produzione giornaliera di plastica di 480 tonnellate di rifiuti con l’annuncio NEMA di sacchetti biodegradabili – VivAfrik

Il Kenya prevede di porre fine alla produzione giornaliera di plastica di 480 tonnellate di rifiuti con l’annuncio NEMA di sacchetti biodegradabili – VivAfrik
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Il Kenya, paese dell’Africa orientale con 56 milioni di abitanti, produce 480 tonnellate di rifiuti di plastica al giorno, ovvero il 20% delle 2.400 tonnellate di rifiuti generati ogni giorno secondo un rapporto della Banca Mondiale. Pertanto, nonostante l’approvazione di una legge innovativa nel 2017 che vieta i sacchetti di plastica monouso per uso domestico e commerciale, il Kenya continua a lottare contro l’inquinamento da plastica, in particolare nella sua capitale, Nairobi, dove ogni giorno vengono generate circa 2.500 tonnellate di rifiuti solidi. un quinto dei quali è plastica.

Da notare che diversi negoziatori provenienti da 175 paesi del mondo si sono incontrati a Ottawa, in Canada, per finalizzare l’accordo volto a limitare l’inquinamento da plastica, in particolare negli oceani. Un’opportunità per il Kenya che ha deciso di raccogliere presto i propri rifiuti organici con sacchetti biodegradabili.

Dall’8 luglio 2024, in Kenya i rifiuti organici, compresi gli avanzi alimentari, dovranno essere raccolti con sacchetti della spazzatura biodegradabili al 100%, anziché con sacchetti di plastica. Si tratta di una direttiva emanata l’8 aprile 2024 dalla National Environment Management Authority (NEMA) per ridurre l’inquinamento da plastica nel Paese dell’Africa orientale.

A Nairobi, la capitale del Kenya, le persone lottano ogni giorno per far fronte al volume di rifiuti di plastica che sta distruggendo il loro Paese. Con una mossa volta a intensificare gli sforzi per combattere l’inquinamento da plastica, nel 2017 il Kenya aveva vietato i sacchetti di plastica monouso per uso domestico e commerciale. Tuttavia, nonostante le azioni del governo e della popolazione, il Paese si sta sgretolando sotto il peso della plastica. Partecipando ai lavori della quarta sessione del Comitato di negoziazione intergovernativo (INC) a Ottawa, in Canada, il governo keniano e altri esperti chiedono una soluzione definitiva.

Abbastanza perché Andrew Barasa, direttore dell’impianto di riciclaggio Pura Terra – Kenya, confida che “essendo l’unica azienda nella regione, ci rendiamo conto che non possiamo smistare tutta la plastica che arriva. Quindi, dall’incontro che si sta svolgendo in Canada, ci aspettiamo una cosa: proporranno politiche che ci aiuteranno, per poter, il 100% della plastica prodotta sarà riciclata al 100%”.

Per frenare l’inquinamento da plastica, nel 2022 175 paesi hanno concordato di concludere il primo trattato giuridicamente vincolante sull’inquinamento da plastica, compreso quello degli oceani, entro la fine del 2024.

“La nostra responsabilità e dovere collettivo in questo processo CNI è quello di raggiungere un trattato che rifletta l’urgenza di porre fine alla crisi dell’inquinamento da plastica e che soddisfi le aspettative dei cittadini di tutti i nostri paesi che chiedono un cambiamento”, ha suggerito Luis Vayas Valdivieso, presidente di il CNI – Ecuador.

Per sostituire la plastica, NEMA raccomanda l’uso di sacchi per la spazzatura biodegradabili al 100%. “Tutti i governi delle contee e i fornitori privati ​​di servizi di gestione dei rifiuti approvati dal Nema sono tenuti a fornire ai propri clienti sacchi per la spazzatura biodegradabili al 100%”, si legge nel comunicato dell’ente pubblico keniano.

Moctar FICUU / VivAfrik

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