Hamas ha diffuso questo sabato pomeriggio un nuovo video di propaganda in cui si vedono due ostaggi: Keith Siegel, cittadino americano, e Omri Miran. Come Hersh Golberg-Polin, l’ostaggio apparso nell’ultimo film di Hamas il 24 aprile, i due uomini in questo film, altamente sceneggiato, invocano le manifestazioni per far cadere il governo Netanyahu. Dicono di “aver visto” i movimenti per la liberazione degli ostaggi a Tel Aviv e Gerusalemme e chiedono ai manifestanti di “continuare”: “Solo sotto pressione, il governo concluderà un accordo con Hamas”, invocano, probabilmente con la scusa dettatura.
Nel video, i due uomini parlano della festa della Pasqua ebraica ed esprimono la speranza di tornare a casa prima del Giorno dell’Indipendenza (Yom Ha’atzmaut) che avrà luogo il 13 maggio. Omri Miran afferma di essere stato detenuto per 202 giorni, il che significa, secondo questi dati, che la registrazione sarebbe stata effettuata giovedì scorso.
“I segni di vita di Keith Segal e Omri Miran costituiscono la prova più evidente che il governo israeliano deve fare tutto il possibile per raggiungere un accordo che consenta il ritorno di tutti gli ostaggi, anche prima del Giorno dell’Indipendenza”, ha commentato l’Hostage Families Forum. “Si tratta di permettere ai prigionieri ancora vivi di ricostruire le loro vite e a coloro che sono stati uccisi di essere sepolti con dignità”.
133 ostaggi sono ancora a Gaza, nelle mani di Hamas e di altre organizzazioni terroristiche. Tra loro solo 95 sono “presunti vivi”. Ma secondo molti analisti questa cifra potrebbe essere molto più bassa. Un accordo, ora nelle mani di Hamas, prevede in una prima fase il rilascio di 33 donne in ostaggio, soldati, anziani e malati, contro, tra l’altro, il congelamento dell’operazione israeliana a Rafah.
