riprendono le udienze alla presenza del principale imputato

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In Francia, Dominique Pelicot, un marito che ha drogato la moglie per farla violentare da sconosciuti per un decennio, è tornato martedì dopo un giorno di esenzione per motivi di salute, al processo dove rischia 20 anni di reclusione penale, come i suoi 50 coimputati.

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Il presidente del tribunale penale di Avignone (sud), Roger Arata, ha aperto la ventesima giornata di udienza di questo emblematico processo per sottomissione chimica e violenza sessuale subita da donne senza fornire dettagli sullo stato di salute del signor Pelicot, 71 anni. .

Soffre qualche “dolore causato dalla rimozione della sonda” e poi dalla sua sostituzione, ha detto all’AFP il suo avvocato, Me Béatrice Zavarro, precisando che una nuova visita medica era prevista “presto”.

Il processo, iniziato il 2 settembre e destinato a durare fino al 20 dicembre, era già stato sospeso per due giorni a metà settembre a causa dell’assenza del signor Pelicot, affetto da problemi intestinali.

Per dieci anni, dal luglio 2011 all’ottobre 2020, il settantenne ha drogato la moglie con ansiolitici per poi violentarla e farla stuprare da decine di uomini reclutati su internet.

Insieme a lui, 50 uomini di età compresa tra 26 e 74 anni sono sotto processo ad Avignone, la maggior parte di loro processati per stupro aggravato, atti per i quali rischiano 20 anni di reclusione penale.

Diciotto degli imputati, tra cui Dominique Pelicot, risultano detenuti. Altri trentadue risultano liberi, l’ultimo, in fuga, processato in contumacia.

Dopo aver ascoltato lunedì gli investigatori della personalità, il tribunale ha continuato martedì lo studio del terzo gruppo di sette imputati ascoltando gli esperti psicologi. Mercoledì poi toccherà agli esperti psichiatrici.

Tra questi sette uomini che dovrebbero essere interrogati giovedì in tribunale c’è il caso di Jérôme V., 46 anni, ex dipendente di un negozio di alimentari, che è venuto sei volte nel 2020 per aggredire sessualmente Gisèle Pelicot nella casa coniugale della coppia a Mazan (Vaucluse ), nel sud-est della Francia.

Gli altri sei imputati sono Simone M., 43 anni, operaio edile dopo 12 anni con i cacciatori alpini, Adrien L., 34 anni, già condannato a 14 anni di carcere per tre precedenti stupri delle sue concubine, Thierry P., Artigiano del freddo, 61 anni, incriminato anche per possesso di immagini pedopornografiche, Jean T., 52 anni, ex roofer, Redouane E., 55 anni, infermiere liberale, o infine Thierry P., 54 anni, ex muratore.

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