Macron: “La nostra Europa oggi è mortale, può morire”

Macron: “La nostra Europa oggi è mortale, può morire”
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“Le regole del gioco sono cambiate” a causa di “potenze disinibite”, come Russia e Iran, ha osservato giovedì a Parigi il Capo dello Stato in un ampio discorso sull’Europa, deplorando “un risveglio ancora troppo debole di fronte del diffuso riarmo del mondo”.

Di fronte al disimpegno americano, giovedì il presidente francese ha invocato un'”Europa potente”, che “faccia rispettare il suo rispetto”, “garantisca la sua sicurezza” e riacquisti “la sua autonomia strategica”.

“Dobbiamo essere lucidi oggi sul fatto che la nostra Europa è mortale, può morire”, ha dichiarato il presidente francese. “Dipende esclusivamente dalle nostre scelte, ma queste scelte devono essere fatte adesso” perché “nel prossimo decennio, (…) il rischio è immenso di essere indeboliti o addirittura relegati”, ha aggiunto, evocando non solo la difesa ma anche una rischio di declino economico dell’Europa rispetto a Cina e Stati Uniti.

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Macron ha parlato di un’Europa “in situazione di accerchiamento” di fronte alle grandi potenze regionali e ha ritenuto che i valori della “democrazia liberale” europea siano “sempre più criticati” e “contestati”.

Sulla difesa, “gli avvenimenti più recenti hanno dimostrato l’importanza delle difese antimissile, della capacità di attacco profondo (…) di fronte ad avversari disinibiti. Ecco perché ciò che dobbiamo far emergere, e questo è il nuovo paradigma in in termini di difesa, è una difesa credibile del continente europeo”, ha osservato.

“L’Europa deve saper difendere ciò che le sta a cuore insieme ai suoi alleati ogni volta che sono pronti a farlo e da sola se necessario. Per questo abbiamo forse bisogno di uno scudo antimissile?”, si è chiesto.

Il deterrente nucleare francese “è essenzialmente un elemento essenziale della difesa del continente europeo”, ha affermato.

Di fronte alla Russia, il presidente francese ha invocato in particolare “una capacità europea di cibersicurezza e di ciberdifesa”.

Ha difeso “una preferenza europea nell’acquisto di attrezzature militari” e ha sostenuto l’idea di un prestito europeo per finanziare questo sforzo di difesa.

“È questo quadro di sicurezza che ci permetterà, domani, anche di costruire relazioni di vicinato con la Russia”, ha giudicato.

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