Overtourism: 5 euro per entrare a Venezia, i residenti protestano – 25/04/2024 alle 12:28

Overtourism: 5 euro per entrare a Venezia, i residenti protestano – 25/04/2024 alle 12:28
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Turisti in fila davanti alla stazione Santa Lucia per acquistare i biglietti d’ingresso per il giorno 25 aprile 2024 a Venezia (AFP/MARCO BERTORELLO)

Giovedì mattina Venezia ha lanciato il suo biglietto d’ingresso da 5 euro per i turisti giornalieri, un dispositivo inteso a arginare l’overtourism ma che ha scatenato le proteste di alcuni residenti che rifiutano di vedere la loro città diventare un “museo”.

Per questa prima mondiale, la città dichiarata patrimonio dell’UNESCO ha venduto circa 13.000 biglietti, ha dichiarato a fine mattinata il municipio all’AFP, precisando che questa cifra è “in continua evoluzione”, tanto più che non è stato fissato alcun limite al numero di biglietti disponibili.

Questi biglietti, che si presentano sotto forma di QR Code venduti online o sul posto, dovranno essere presentati ai controllori dislocati in particolare sul piazzale della stazione, principale accesso alla Città dei Dogi, dove giovedì la situazione era fluida, pubblico vacanza.

Costringendo i turisti giornalieri a pagare cinque euro per passeggiare lungo i suoi famosi canali, Venezia spera di dissuadere alcuni di loro dal venire nelle giornate più affollate.

«Penso che sia una cosa positiva perché forse rallenterà l’afflusso di turisti a Venezia», commenta per l’AFP Sylvain Pélerin, un turista francese che ci viene regolarmente da 50 anni, mostrando con orgoglio il suo biglietto.

Davanti alla stazione Santa Lucia, principale punto di ingresso in città, è stata allestita ex novo una biglietteria per aiutare i turisti privi di questo nuovo accesso.

– “Un esperimento” –

Turisti sul Ponte di Rialto a Venezia, 24 aprile 2024 (AFP/MARCO BERTORELLO)

Venezia diventa così la prima città turistica al mondo a imporre un biglietto d’ingresso come un parco tematico, mentre si moltiplicano movimenti ostili all’overtourism, soprattutto in Spagna, spingendo le autorità ad agire per conciliare i buoni residenti con un settore economico cruciale.

Per l’assessore al Turismo Simone Venturini si tratta “soprattutto di disincentivare il turismo locale per i veneti che possono visitare Venezia quando vogliono”.

Lo stesso sindaco Luigi Brugnaro ha riconosciuto all’inizio di aprile che “si tratta di un esperimento”, che sarà senza dubbio seguito da vicino da altre grandi città turistiche del mondo.

La sua città, una delle più visitate al mondo, ha già bandito le navi da crociera giganti dal suo centro storico, i cui sciami di passeggeri dovranno anche mostrare le proprie credenziali.

Nei momenti di punta, a Venezia dormono 100.000 turisti, a cui si aggiungono decine di migliaia di visitatori giornalieri. Rispetto ai circa 50.000 abitanti del centro cittadino, che continua a spopolarsi.

In questa fase, tuttavia, l’esperienza rimane di portata molto limitata: per il 2024, solo 29 giorni lavorativi saranno interessati da questa nuova tassa, che sarà applicata quasi ogni fine settimana da maggio a luglio.

– Numerose esenzioni –

Questa tassa riguarda anche solo i turisti giornalieri che entrano nel centro storico tra le 8:30 e le 16:00 ora locale. Potranno scaricare il proprio QR code sul sito dedicato (https://cda.ve.it/fr/), disponibile in inglese, spagnolo, francese e tedesco, oltre all’italiano.

Turisti in Piazza San Marco a Venezia, 24 aprile 2024 (AFP/MARCO BERTORELLO)

È prevista una multa da 50 a 300 euro per punire i turisti che tentano di intrufolarsi, anche se le autorità locali hanno affermato di voler privilegiare la persuasione alla repressione.

I turisti che pernottano almeno una notte in loco sono esenti e ricevono gratuitamente un codice QR della struttura in cui alloggiano. Sono previste molte altre esenzioni: minori di 14 anni, studenti… Giovedì, a mezzogiorno, circa 90.000 persone ne avevano beneficiato, secondo il municipio.

Ma questo nuovo provvedimento non è unanime tra i veneziani, alcuni lo vedono come un attacco alla libertà di movimento e un ulteriore passo verso la musealizzazione della loro città.

“Non siamo un museo né un’area naturale, ma una città, non dobbiamo pagare” per accedervi, protesta Marina Dodino, cinquantenne in pensione che fa parte dell’ARCI Venezia, un’associazione di residenti della zona.

Una manifestazione a fine mattinata non lontano dalla stazione ha riunito in un’atmosfera bonaria circa 300 persone, che hanno marciato dietro un grande striscione con la scritta “No ai biglietti! Sì all’alloggio e ai servizi per tutti”.

Questo biglietto è “l’apoteosi della museificazione di Venezia (…) Siamo in una città dove Airbnb monopolizzano tutti gli alloggi, dove il sindaco potrebbe regolamentare gli affitti turistici ma non lo fa”, deplora per l’AFP Federica Toninello, 32 anni, portavoce di un’associazione locale.

“Se vogliamo risolvere il problema del turismo, dobbiamo cominciare dal problema degli alloggi”, conclude.

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