L’Oms mette in guardia dal consumo “allarmante” di alcol e sigarette elettroniche tra gli adolescenti

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“Il consumo di sostanze psicoattive in tenera età è legato a un rischio maggiore di dipendenza”, avverte l’agenzia delle Nazioni Unite.

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Pubblicato il 25/04/2024 07:20

Aggiornamento il 25/04/2024 08:21

Tempo di lettura: 1 minuto

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Un’adolescente tiene una bottiglia di birra davanti a casa sua il 4 marzo 2022 a Rottweil, in Germania. (SILAS STEIN/DPA/AFP)

La branca europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mette in guardia sui consumi “allarmante” di alcol e sigarette elettroniche tra gli 11-15 anni, in un rapporto pubblicato giovedì 25 aprile. Dopo anni di declino nell’uso di sostanze psicoattive, “alcuni dati suggeriscono che la pandemia di Covid-19 ha causato un ulteriore aumento dei consumi”, rileva questa indagine, che riunisce i dati di 280.000 giovani in Europa, Asia centrale e Canada. Le misure di contenimento hanno infatti cambiato le abitudini dei ragazzi di età compresa tra gli 11 e i 15 anni. Sono stati più presenti online ed esposti alla pubblicità digitale.

Se tra gli adolescenti di questa fascia d’età il fumo è in diminuzione (il 13% di loro aveva già fumato nel 2022), molti di loro hanno adottato la sigaretta elettronica. Secondo il rapporto, non meno del 32% dei quindicenni ha già fumato.

L’indagine internazionale HBSC (Comportamento sanitario nei bambini in età scolare), condotto ogni quattro anni sotto l’egida dell’ufficio europeo dell’OMS, rivela anche che l’alcol è la sostanza psicoattiva più frequentemente consumata dagli adolescenti. Il 57% dei quindicenni l’ha bevuto almeno una volta, e circa un adolescente su dieci (9%) ha già bevuto nella sua vita (il 5% dai 13 anni e il 20% tra i 15enni). . “Ciò dimostra una tendenza all’escalation dell’abuso di alcol tra i giovani”deplora l’OMS Europa in un comunicato stampa.

Questi sviluppi potrebbero lasciare il segno. “L’adozione di comportamenti a rischio durante l’adolescenza può influenzare il comportamento in età adulta, poiché l’uso di sostanze in tenera età è collegato a un rischio più elevato di dipendenza, insiste l’OMS. Le conseguenze sono costose per loro e per la società”.

“L’uso diffuso di sostanze nocive tra i bambini in molti paesi della regione europea – e oltre – rappresenta una seria minaccia per la salute pubblica”, sottolinea anche il direttore regionale dell’Oms, Hans Kluge. Per contrastare questa tendenza, chiede in particolare di aumentare le tasse, limitare i punti vendita e la pubblicità e vietare gli agenti aromatizzanti.

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