Gli viene rubata l’identità, trascorre gratuitamente due anni in prigione e un ospedale psichiatrico

Gli viene rubata l’identità, trascorre gratuitamente due anni in prigione e un ospedale psichiatrico
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Tempo di lettura: 2 minuti – Spottato su The Guardian

428 giorni di carcere e 147 in un ospedale psichiatrico. Negli Stati Uniti un uomo si è ritrovato privato della libertà per niente: la sua identità è stata usurpata per decenni. Ma un processo in corso in Iowa ha finalmente messo le cose in chiaro, riferisce il quotidiano britannico The Guardian.

ebbe inizio alla fine degli anni 80. William Woods incontrò Matthew Keirans mentre lavoravano insieme in un chiosco di hot dog nella città di Albuquerque (Nuovo Messico). Nel 1988, Matthew Keirans iniziò a usare l’identità del suo collega. Nel corso degli anni aprì un conto in banca, trovò lavoro presso l’ospedale dell’Università dell’Iowa e mise su famiglia, tutto sotto il nome William Woods. Dopo aver lavorato sulla genealogia del suo ex collega, Matthew Keirans riesce anche a ottenere una copia del suo certificato di nascita.

È stato solo nel 2019 che il vero William Woods, rimasto senza casa a Los Angeles (California), ha scoperto di aver contratto più di 200.000 dollari di debito (quasi 185.000 euro) su un conto che non gli apparteneva. Se ne lamenta con la sua banca, ma nonostante abbia presentato la sua tessera di previdenza sociale e la sua carta d’identità, deve rispondere a una serie di domande di sicurezza alle quali non ha risposta. La banca ha poi chiamato la polizia, che ha contattato Matthew Keirans, il falso William Woods, che a sua volta ha fornito una serie di documenti di identità falsi per ingannare le autorità.

Un crimine sempre più diffuso

Arrestato sotto il nome del suo usurpatore, William Woods non fu subito processato. Di fronte ai suoi continui dinieghi – spiega che si tratta di William Woods e non di Matthew Keirans – un magistrato ritiene che non sia mentalmente stabile e ne dispone il ricovero in un reparto psichiatrico, dove viene sottoposto a trattamento psicotropo. Poi, dopo una permanenza in prigione, venne rilasciato, dovette pagare una multa di 400 dollari e non usare più il nome William Woods.

Nei due anni che seguirono, William Woods non ammise la sconfitta. Continua a opporsi all’uso del suo nome, chiedendo in particolare un risarcimento per il tempo trascorso in prigione e in ospedale.

Un investigatore riuscirà finalmente a ritrovare il padre del vero William Woods e a svelare l’inganno grazie ad un test del DNA. Matthew Keirans rischia ora una pena fino a trentadue anni di carcere per furto d’identità aggravato e false dichiarazioni alla banca.

Secondo l’organizzazione Identitytheft.org, il furto di identità è aumentato a partire dai primi anni 2000; ma questo aumento è esploso soprattutto a partire dal 2020. Questa crescita recente è dovuta principalmente allo sviluppo di metodi più diversificati di furto d’identità (medico, bancario, assicurativo, ecc.), con una vittima ogni ventidue secondi. La storia di William Woods può rappresentare un caso estremo, ma non deve nascondere la notevole frequenza di questo tipo di reati.

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