“La licenza non dà diritto all’esercito di utilizzare questi componenti”

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Il ministro delle Forze Armate, Sébastien Lecornu, ha commentato, durante una conferenza stampa martedì 26 marzo, la pubblicazione di un articolo da parte del sito Divulgato secondo il quale la Francia ha consegnato parti di cartucce a Israele “probabilmente verrà utilizzato contro i civili nella Striscia di Gaza”.

L’articolo, pubblicato lunedì online, denuncia la consegna di maglie M27, utilizzate per collegare proiettili di mitragliatrici, inviate dalla società marsigliese Eurolinks alla società israeliana IMI Systems dal porto di Marsiglia. Questa informazione, che riguarda circa 100.000 pezzi, non era stata verificata, al momento dell’intervento di Sébastien Lecornu, da Il mondo.

Rispondendo ad una domanda di un giornalista sull’argomento, il Ministro delle Forze Armate ha dichiarato, riguardo ai collegamenti M27 interessati: per le attrezzature “ che collega ciascuna delle munizioni tra loro – questo è l’articolo di questa mattina – è una licenza che riguarda solo la riesportazione. » Prima di continuare: “La licenza francese concessa non dà all’esercito israeliano il diritto di utilizzare questi componenti. »

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Quindici milioni di euro di ordini nel 2022

Il signor Lecornu, pochi secondi prima, aveva dichiarato che le licenze di esportazione erano soggette ad a “controllo molto rigoroso” e che le loro norme di supervisione erano state rafforzate “l’autunno scorso”sia al momento della consegna descritto da Disclose, “su richiesta del Presidente della Repubblica”.

Il ministro ha poi spiegato: “Voi avete licenze che riguardano solo materiali destinati alla riesportazione, cioè non all’uso da parte dell’esercito israeliano (…) [Ces matériels ne sont] non hanno mai costituito armamenti, sempre componenti, che possono essere forniti alle industrie israeliane che poi rivendono a paesi terzi”.

Più in generale, Sébastien Lecornu ha annunciato che nel 2022 gli ordini effettuati da Israele alle industrie della difesa francesi ammontavano a 15 milioni di euro. “L’importo del 2023 non è ancora completamente stabilizzatoha chiarito, perché questi sono i comandi effettivamente eseguiti di cui ti sto parlando. »

In questo ordine, secondo il ministro, rientrano sia componenti la cui licenza prevede solo la possibilità di riesportazione per Israele, sia altri componenti “che rientrano nei sistemi puramente difensivi”. “Uguale, mai armamenti, sempre piccoli componenti, cuscinetti a sfere, dadi lavorati in modo particolare. Ciò è particolarmente vero per i piccoli componenti dell’Iron Domeha continuato il ministro. Ovviamente per il momento i componenti dell’Iron Dome non hanno motivo di essere oggetto di licenza di divieto poiché si tratta di attrezzature, come sapete, che sono strettamente difensive e che non intervengono nella Striscia di Gaza »

Il mondo

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