Un’altra vittima del ciclismo su strada

Un’altra vittima del ciclismo su strada
Un’altra vittima del ciclismo su strada
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La morte di Ariel Di Palma, avvenuta sabato intorno alle 15, sulla strada provinciale 30, a soli 500 metri dall’incrocio con la strada statale 5, piange il ciclismo locale, ma anche l’intera comunità, perché è di un ragazzo di Chivilcoy che ci incontriamo tutti i giorni, con il quale a volte prendiamo una bicicletta per fare una toppa o condizionarla. Ariel ha trovato la morte facendo quella che è sempre stata la sua passione, il ciclismo che ha praticato per tanti anni nella sua vita terrena. Caro nell’ambiente ciclistico – si registrano commenti sulle reti -, rimpianti, lacrime -, perché se n’è andato qualcuno che amava questa attività sportiva e l’ha praticata fino all’ultimo momento, fino a quel dannato e preciso momento in cui un automobilista lo ha investito e gli ha preso la sua vita, dopo averlo aggredito alle spalle, quando era terzo di un gruppo che circolava – secondo i testimoni -, alla spalla, a circa duecento metri davanti ad un altro gruppo e a cinquecento metri davanti ad un altro gruppo che stava arrivando un po’ più indietro – da entrambi i gruppi Hanno commentato che l’auto che ha investito Ariel li aveva sorpassati molto vicino e ad alta velocità, pochi istanti prima dello sfortunato episodio.

Fabián Gesualdo, che era nel secondo gruppo, un centinaio di metri dietro, ha commentato: “la verità è che non si riesce a capire come quest’uomo abbia commesso una simile follia, perché non c’erano macchine che venivano da davanti, era nuvoloso, Ariel era incollati alla spalla, mancavano solo pochi metri per raggiungere l’incrocio; Ci aveva già superato molto vicino e ad alta velocità, noi che arrivavamo negli altri due gruppi, non sappiamo in quali condizioni sia arrivato questo automobilista; Per noi è qualcosa di terribile, faccio ancora fatica a crederlo; Il colpo è stato molto forte e da dietro; Un medico che pedala con noi, che è della Capitale, mi ha detto che lo ha visto molto picchiato, che è stato molto difficile per lui salvarsi; Inoltre, quando fu trasferito all’Ospedale Municipale, il tomografo non funzionava, ma non poteva essere trasferito in altro luogo, a causa dello stato in cui si trovava; “Tanto dolore, fratello, per questa morte di un collega, di un amico, di un appassionato di ciclismo.”

Carriera sportiva

Ariel aveva iniziato l’attività con Rural Bike, più di 15 anni fa, nel 2011 è diventato Campione Rurale Argentino, a Rafaela (Santa Fe); Ha continuato a vincere molte gare negli anni successivi (2012-2013), per poi dedicarsi al ciclismo su strada, essendo la prima squadra ad unirsi al Club Ciclista Chivilcoy-Municipalidad de Chivilcoy, per partecipare all’edizione Doble Bragado 2015 squadre e ha fatto parte della grande squadra con Borrajo, Antogna, Gariboldi, Mastrángelo, tra gli altri, correndo il Doppio Bragado e le corse più importanti del paese nell’Elite; Successivamente ha formato squadre su strada con la ZR Competition, con i suoi amici di Chivilcoy, correndo le categorie Master, poi il “Negrín Bike Center, con Turano, Negrín Oviedo, Leo Díaz, correndo anche la più grande Vuelta in Argentina nelle categorie Master (è stato “B”); Ha corso i campionati argentini ottenendo medaglie nella specialità cronometro.

Negli ultimi due anni ha fatto parte del team Facturería El Pato-Negrín Bike Center, correndo nella categoria Elite; 15 giorni fa è tornato sulla terra e ha vinto la cronometro a coppie, edizione n. 13, organizzata dal Chivilcoy Cycling Club. (Contributo di Mariano Ribet).

Sepoltura e sepoltura

I resti dello sfortunato Ariel Di Palma riposano oggi, fino alle 19, in VISION e saranno sepolti domani alle 10, nel Cimitero del Parque, dopo il responso in Chiesa, accompagnato da una carovana all’ultima dimora. di ciclisti, colleghi e amici.

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