la sperimentazione di un sistema organizzato al servizio finanziario del partito frontista

la sperimentazione di un sistema organizzato al servizio finanziario del partito frontista
la sperimentazione di un sistema organizzato al servizio finanziario del partito frontista
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Marine Le Pen e Louis Aliot durante il ritorno parlamentare dei deputati del Rassemblement National, a Parigi, il 14 settembre 2024. CYRIL BITTON / DIVERGENZA PER “IL MONDO”

È un processo decisivo sotto più aspetti quello che si apre lunedì 30 settembre davanti al tribunale di Parigi: da sette settimane la giustizia indaga sul caso degli assistenti parlamentari degli eurodeputati del Fronte Nazionale (FN, dal 2018 Rally, RN), un fascicolo di posti di lavoro fittizi e finanziamento mascherato del partito, attraverso un meccanismo attraverso il quale il RN è sospettato di aver assunto membri permanenti della sua formazione su crediti stanziati dal Parlamento europeo per l’assunzione di assistenti degli eurodeputati.

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Sul banco degli imputati si presenteranno un buon numero di alti dirigenti del partito di Marine Le Pen, a cominciare da quest’ultimo. Ma non solo: se si notano due assenti illustri, Jean-Marie Le Pen e l’ex vicepresidente del partito Jean-François Jalkh – il cui fascicolo è stato smembrato – l’elenco degli imputati ripercorre la storia del FN, con i suoi fedeli storici, come il sindaco di Perpignan, Louis Aliot, l’ex deputato Fernand Le Rachinel o l’avvocato Wallerand de Saint-Just; le sue giovani speranze, come il deputato Julien Odoul; e anche i suoi “traditori”, che lo hanno abbandonato in seguito a disaccordi, come Marion Maréchal, l’eurodeputato Nicolas Bay o Bruno Gollnisch. Tutti vengono processati per “appropriazione indebita di fondi pubblici”, “occultamento” del reato o addirittura “complicità”, tutte accuse che possono portare a sanzioni di ineleggibilità, una grave trappola per un partito che si presenta alle porte del energia.

La vicenda è scoppiata nel 2014, quando l’Ufficio europeo per la lotta antifrode, l’organo di controllo del Parlamento europeo, ha ricevuto informazioni su possibili irregolarità nei contratti degli assistenti parlamentari del FN. Nel febbraio 2015, questi sospetti sono stati rafforzati con la pubblicazione di un organigramma ufficiale del partito Frontista, che comprendeva sedici deputati europei e venti assistenti parlamentari con responsabilità di parte. Tuttavia, lo statuto del Parlamento europeo vieta espressamente che i fondi versati ai deputati per assumere assistenti siano utilizzati per finanziare l’attività politica nazionale. Il 9 marzo Martin Schulz, allora presidente del Parlamento, scrisse al ministero della Giustizia francese, che a sua volta deferì la questione alla Procura di Parigi.

Le accuse si susseguono

Nel febbraio 2016 sono state effettuate perquisizioni nella sede del partito, nelle abitazioni di diversi collaboratori, ma anche all’interno della società di revisione di Amboise, guidata da Nicolas Crochet, storico contabile del FN, già implicato in un altro fascicolo di finanziamento illecito che riguarda il partito Frontista , l’affare “Jeanne-Riwal”. Questa società svolge il ruolo di “terzo pagatore” per gli eurodeputati del FN: è responsabile del monitoraggio dei contratti degli assistenti e del pagamento dei loro contributi previdenziali.

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