essenziale
Ogni anno la base di vendita nazionale dei prodotti fitosanitari permette di conoscere i tonnellaggi di prodotti acquistati e venduti. Uno strumento che permette di leggere l’evoluzione delle pratiche su un tema delicato e che abbraccia tematiche ambientali e sanitarie.
Disordine di dati
Dal 2022, l’Ufficio francese della biodiversità (OFB) pubblica su un sito web dedicato i dati della Banca nazionale dei prodotti fitofarmaceutici (BNVD). La possibilità di conoscere, ogni anno, le quantità vendute (per stabilimento) o acquistate (per codice postale dell’acquirente) di 722 sostanze e 6.063 prodotti. Una base alla quale l’Associazione Générations Futures, impegnata dal 1996 nella lotta contro i pesticidi, ha guardato con favore. Il lavoro di Titan era sfociato, alla fine del 2024, in una prima scheda interattiva degli acquisti di pesticidi per dipartimento, dal 2015 al 2022. Il 9 gennaio 2025, l’associazione ha superato le aspettative. Con nuovi filtri: dalla ricerca delle vendite in tonnellaggi grezzi o riferiti alla superficie agricola utile (SAU), alla possibilità di isolare i prodotti in base alle loro caratteristiche, dagli interferenti endocrini agli inquinanti eterni (PFAS).
Ma esistono dei pregiudizi con la BNVD, che non fornisce un’indicazione sull’effettivo luogo di utilizzo. Ma anche perché i tonnellaggi devono essere rapportati all’evoluzione della superficie agricola: essenziale, in un dipartimento dove, tra il 2010 e il 2020, il numero delle aziende agricole è diminuito del 16% (da 7.275 a 6.103) e la SAU è diminuita del 3,8% (215.568 ha) .
Tanti dati da prendere con le pinzette, mentre la Francia continua a reinventare i piani Ecophytos dal 2008, con la quarta versione, Ecophyto 2030, consegnata nel 2024. Un piano richiamato nel novembre 2024 da un ricorso al Consiglio di Stato. cambiamento dell’indicatore scelto per misurare l’obiettivo a discesa del 50% di utilizzo di prodotti fitosanitari: addio nodu, misurazione delle quantità per ettaro, colloca il Indicatore HRI1 che si concentra sul pericolo.
Più acquisti, ma…
1.359 tonnellate di prodotti fitosanitari acquistati nel 2019; 1.708 tonnellate nel 2022. Due cifre per dire la prudenza necessaria al momento di esaminare le pratiche audois in termini di terreno e trattamenti colturali. La quantità totale di sostanze acquistate nell’Aude è aumentata del 25% tra l’ultimo anno pre-Cavid e l’ultimo anno di censimento disponibile sul BNVD. Sì, ma. Perché c’è un ma. Diversi, addirittura. L’Aude, 10° dipartimento più “acquirente” di prodotti fitoterapici, non si distingue: a livello nazionale, l’aumento è del 26%. È guardando i dettagli delle sostanze attive che l’evoluzione fornisce le sue vere lezioni. Sul podio delle sostanze più utilizzate si contendono così le sostanze autorizzate in agricoltura biologica (AB), e un fungicida dalla lunga storia: in vetta le 558 tonnellate di zolfo nel 2022, seguite dalle 355 tonnellate di zolfo per irrorazione e Le 188 tonnellate di zolfo solforato. Sostanze inevitabili di fronte a malattie antiche quanto il mondo: Mildiou e Oïdium.
Quali pratiche?
2015, 2019, 2022: tre anni scelti per misurare i cambiamenti nelle pratiche. Tre anni in cui le sostanze autorizzate in AB sono passate da 797 tonnellate a 852 tonnellate, poi 1.229 nel 2022, facendo di Aude il 4° acquirente in materia in Francia. Nel frattempo, le sostanze vietate in AB sono aumentate da 555 tonnellate (2015) a 409 tonnellate (2022). Con un notevole calo del glifosato, passato da 118 tonnellate nel 2019 a 60 nel 2022. Ma dall’orrore del vuoto ”Natura”, un altro erbicida si è fatto posto al sole: il proscullye, i cui acquisti sono aumentati del 435% nello stesso periodo. Un boom che non poteva che essere effimero: altamente volatile, la sostanza ha visto le sue condizioni d’uso modificate dall’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria (ANSES), imponendo dal 1° novembre 2023 la riduzione delle dosi massime autorizzate per ettaro di almeno 40 % e distanze di sicurezza di 10 m dalle zone residenziali per l’irrorazione. Permane il calo dell’uso di sostanze con effetti cancerogeni, mutageni e tossici per la riproduzione (CMR1, con effetto provato o altamente probabile) e CMR 2 (effetti sospetti). Tra il 2015 e il 2022, la quantità di CMR 1 acquistata nell’Aude è aumentata da 55 tonnellate a 9 tonnellate, mentre la CMR 2 prevedeva da 179 a 100 tonnellate. Troppo, senza dubbio, ancora una volta. Ma rivelando un sistema ancora da perfezionare: la certificazione ad alto valore ambientale resta possibile utilizzando CMR 2.
Sempre punti neri
44 tonnellate di sostanze “interferenti endocrini” acquistate nell’Aude nel 2022, di cui 19 di Métirame, la cui autorizzazione all’uso è terminata il 28 novembre 2024, dopo il ritiro imposto dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare. Ma anche 41 tonnellate di sostanze “contaminanti per le falde acquifere”, tra cui 17 di S-metacloro, un erbicida per il quale, nel febbraio 2023, l’ANSES ha avviato una “procedura di ritiro dei principali usi dei prodotti fitosanitari contenenti tale sostanza”. Oppure 228 tonnellate di prodotti “molto tossici per l’ambiente acquatico”, tra cui 39 di idrossido di rame: “Uno dei prodotti fitosanitari più utilizzati in passato, […] Un pilastro della lotta anti-mildiou”, precisa la Camera dell’Agricoltura del P.-O. in un documento sul biologico. Ricordando che “il suo uso ripetuto negli anni ha un impatto dimostrato sul suolo e sull’ambiente”, e invitando “alla limitazione e al ragionamento delle dosi per limitarne l’accumulo nei suoli”.